Home Vita della chiesa L’allegria di Elisabetta germoglia ancora

L’allegria di Elisabetta germoglia ancora

Il suo abbandonarsi “come una creaturella tra le braccia del Padre”, con una fiducia totale verso di Lui, nella consapevolezza che il Suo amore è avvolgente ed è fonte della gioia dell’uomo, oggi come allora, continua a portare frutti. Dopo centocinquant’anni dalla morte, la vita continua a germogliare dalla beata Elisabetta Renzi, fondatrice dell’Istituto Maestre Pie dell’Addolorata, e mantiene radici salde e vitali i rami, che si sono allargati anche in varie parti del mondo.
“Allegri, Dio vi ama!” è una delle chiavi della beata Elisabetta per una vita “di successo” secondo lo stile evangelico, che si è tradotto – e si traduce ancor oggi – nel quotidiano, in accoglienza benevola, in ascolto col cuore, in carità operosa e solerte, attenta alle necessità materiali, spirituali, culturali dei fratelli.
Le sorelle Maestre Pie celebrano l’Anno elisabettiano, in occasione del 150esimo anniversario della morte della fondatrice. L’apertura ufficiale è in programma sabato 22 novembre alle 17,30 nella Basilica Cattedrale di Rimini, con una solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo di Rimini mons. Francesco Lambiasi. “Il desiderio è di ritrovarci in tanti. – è il primo invito che rivolge la Superiora generale dell’ordine, madre Lina Rossi – Parroci e fedeli delle varie parrocchie dove l’Istituto è presente, religiose e religiosi, realtà sociali, associazioni, alunni, ex alunni e loro famiglie, amici: la gioia condivisa si moltiplica”.
L’anno giubilare, secondo le intenzioni delle Maestre Pie dell’Addolarata, è da vivere come pellegrini secondo tre indirizzi. Per primo camminando nello spirito, “per comprendere con rinnovata consapevolezza che Dio solo a tutti e a tutto basta”. Poi fisicamente ripercorrendo gli itinerari elisabettiani, recandosi alla tomba della beata Elisabetta a Coriano, dove il vescovo Lambiasi concede di poter lucrare l’indulgenza plenaria e quella parziale, a tutti coloro che nell’Anno Elisabettiano visiteranno questo luogo. Terzo, un pellegrinaggio nella carità perché il Charitas urget nos “pulsi nei nostri cuori – spiega la Superiora – con la stessa intensità con cui affascinava il cuore di madre Elisabetta e la rendeva instancabile e creativa nell’annunciare a tutti, «a tempo e fuori tempo» che allegri, gioiosi bisogna essere, perché Dio ci ama”.
Il lungo programma dell’Anno Elisabettiano si compone di dodici appuntamenti tra il 19 novembre 2008 e il 19 novembre 2009. Tra questi, spicca il concorso “Chi è?!? Ti dico io chi è!…”, ovvero mille modi di “dire” Elisabetta Renzi, un concorso per raccontare una santa di ieri e di oggi attraverso la creatività, l’inventiva, l’estro e la fantasia. Dal teatro ai fumetti, dal canto alla fotografia fino alla scultura e alle produzioni multimediali, il concorso è aperto a bambini, ragazzi e giovani sotto i 30 anni; associazioni e gruppi giovanili; scuole d’infanzia, primarie, superiori di primo e secondo grado. Per iscriversi va compilata una scheda entro il 15 dicembre prossimo, da consegnare all’Istituto Maestre Pie del’Addolorata, in via F.lli Bandiera a Rimini. I lavori dovranno pervenire entro il 20 marzo 2009. Al vincitore è riservato un premio di 1.000 euro, a tutti è chiesto di “dire” Elisabetta Renzi centocinquant’anni dopo la nascita al cielo della Fondatrice delle Maestre Pie, e nella certezza che lo slogan “Allegri, perché il buon Dio ci ama!” è sempre attuale.

Paolo Guiducci