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In ostaggio della vita e del denaro

Un programma… esplosivo. Il presentatore Lee Gates (George Clooney), star del piccolo schermo con il suo programma di economia e di “consigli per gli acquisti” (in borsa) si trova ostaggio in diretta di un giovanotto (Jack O’Connell, già protagonista di Unbroken di Angelina Jolie) penetrato nello studio e deciso a vendicarsi per la perdita di tutti i suoi soldi, proprio per seguire il consiglio finanziario di Gates sull’acquisto di azioni della Ibis, società improvvisamente trovatasi con un ammanco colossale di denaro per via di un “buco” telematico. Dall’altra parte del vetro, la regista Patty Finn (Julia Roberts) segue trepidante l’evolversi della situazione, ma non dimentica di avere in mano uno scoop.
Money Monster segna il ritorno dietro alla macchina da presa per Jodie Foster a cinque anni di distanza da Mr. Beaver: ritorno contrassegnato da una vicenda ad alta tensione, con ritmo incalzante, nella tradizione del “film con ostaggi” con il corollario della diretta televisiva (e del web, con la sua immediatezza) e le forze dell’ordine che cercano di risolvere la questione secondo le loro regole, non sempre condivisibili dall’opinione pubblica (qui mostrata in tutte le sue contraddizioni).
Mentre il presentatore cerca di far ragionare il giovane disperato, la regista ha il suo daffare per scoprire la verità su Ibis e sul suo introvabile amministratore delegato (Dominic West).
Il thriller mediatico funziona, la coppia Clooney-Roberts si ritrova al cinema (ricordate Ocean’s Twelve e Confessioni di una mente pericolosa?) e raggiunge l’adeguata alchimia di complicità per uscire fuori dalla brutta situazione e la storia dimostra come il sistema economico travolga i più deboli. È proprio il caso di dirlo: il denaro non fa la felicità.

Il Cinecittà di Paolo Pagliarani