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Il S.Marino per lo Zambia

C’è un pò di San Marino calcio in Zambia. La società biancazzurra ha, infatti, donato materiale sportivo all’associazione di volontariato Noi per… destinato ai bambini del villaggio di Luanshya. Il villaggio programmato inizialmente su un’area di circa undici ettari lungo una strada di grande percorrenza tra Luanshya e Mponwe nella regione del Copperbelt, si sta sviluppando rapidamente. Alle iniziali venti casette per nuclei familiari si è aggiunto un cosiddetto “Centro Nutrizionale” con cucina, servizi e locale mensa per fornire almeno un pasto giornaliero a un centinaio di bambini e intrattenerli in qualche attività educativa. Contemporaneamente è stato realizzato il Poliambulatorio destinato ad interventi di ortopedia e oculistica, nonché di piccola chirurgia. È dotato di pronto soccorso, sala operatoria, ambulatorio e altri servizi. E poi c’è la scuola per l’istruzione primaria (corso di sette anni), inaugurata con una grande cerimonia ufficiale dal Ministro zambiano della Pubblica Istruzione Lillian E.L. Kapulu, dotata di mensa, cucina, servizi per oltre mille allievi e quindici bungalows mono e bifamiliari per gli insegnati. “È stato raggiunto un traguardo importante – spiega Marino Forcellini di alla scuola, infatti, possono accedere tutti i bambini gratuitamente così come al servizio mensa. Era l’obiettivo che ci eravamo posti sin dall’inizio e vogliamo continuare così”.
E ora dopo la realizzazione dell’ospedale all’interno del villaggio, una struttura decisamente più articolata e funzionale che ha permesso l’erogazione di interventi e cure più complessi oltre alle degenze, si pensa ad una seconda struttura in una zona distante qualche chilometro dal villaggio. “Stiamo definendo ogni dettaglio – prosegue Forcellini – nel frattempo è stato già individuato il luogo destinato alla costruzione dell’ospedale. Le idee sono tante e l’entusiasmo pure”.
Una dedizione e una passione immensa. Tutto questo, però, è nato da un dolore. Il villaggio, infatti, è dedicato al figlio Angelo scomparso prematuramente più di dieci anni fa.
“Già da tempo con mia moglie mi dedicavo al volontariato – spiega – poi con la morte di Angelo abbiamo deciso di realizzare qualcosa di più concreto aderendo alla missione di Noi per… Tante persone ci sono state vicine e siamo così riusciti a superare il dolore impegnandoci in ciò in cui abbiamo sempre creduto”

Lucia Genestreti