Home Sport Il Rimini vuole imparare a suonare la Zampagna

Il Rimini vuole imparare a suonare la Zampagna

Nel mondo del calcio c’è una strana leggenda per la quale i numeri dicono sempre la verità. Nel bene e nel male. Ma non sempre è così. Prendete il Rimini e i suoi cinque punti. Se riavvolgiamo i nastri delle partite e li riguardiamo attentamente, ai biancorossi mancano come minimo due punti, se non tre. Con l’Empoli, per esempio, è arrivato un ko nettamente immeritato: per mole di gioco, per occasioni create e per determinazione messa in campo. Invece è bastata una punizione di Pasquato per scrivere un bello 0 nella casellina punti conquistati. A Piacenza, invece, quella che è mancata è stata la mira, se Vantaggiato avesse sfruttato meglio l’assist di Ricchiuti e se Cassano non avesse fatto il fenomeno sulla conclusione di La Camera, oggi saremmo qui a tessere le lodi del Rimini e di Elvio Selighini. E invece, ecco i primi commenti negativi sul mister, per alcuni addirittura uno in piena confusione mentale. Invece no, se c’è uno che ha ben chiaro il progetto Rimini è proprio Selighini che sta cercando di far capire ai giocatori che tutti, ma proprio tutti, sono importanti: da Temeroli a Pezzi. E proprio per questo, i biancorossi non hanno solo uno schema monocorde, ma possono metterne in campo diversi. E non per adattarsi agli avversari come dicono i più scettici. Al di là delle solite chiacchiere da bar, c’è comunque un dato: il Rimini è partito lentamente e sabato riceve al “Neri” la squadra che forse è la più in forma del momento: il Sassuolo del cesenate Salvetti. Una squadra che sta viaggiando sulle ali dell’entusiasmo dopo la promozione dello scorso anno e perché è sicura della grande azienda che ha alle sue spalle, la Mapei. A proposito di società, il presidente Benedettini, sugli schermi di “Calcio.Basket” ha voluto sottolineare come “finché la Cocif avrà soldi da investire nel Rimini bene, ma quando non ne avrà più, nessuno si lamenti”. Il riferimento all’immobilismo, o forse sarebbe meglio dire al menefreghismo, delle aziende riminesi è chiaro “anche se – chiosa il numero uno biancorosso – qualcosa si è mosso con l’entrata di questo nuovo sponsor: la B&H Hotels. Speriamo sia il primo di una lunga serie, ma ci credo poco”.

Francesco Barone