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Il Rimini è partito per arrivare Prima

Partiti. Con un carico di entusiasmo, di fiducia ma soprattutto di regole ben chiare. “Chi vorrà far parte di questo gruppo dovrà rispettare le mie decisioni” ha detto senza tanti giri di parole Mauro Melotti il giorno della partenza per il ritiro di Acquapartita. Della serie, non voglio teste calde che possano destabilizzare il gruppo. A proposito di gruppo, quello che da mercoledì suda agli ordini di Danilo Chiodi, è molto ampio, 25 giocatori sono troppi, ma ci penserà il mercato a preparare qualche valigia. Due sono già pronte, aspettano solo di essere caricate in auto. Sono quelle di Pierre Giorgio Regonesi e Biagio Pagano a un passo dal Sassuolo, un’altra è quella di Adrian Ricchiuti. “Adrian ha spiegato quelle che sono le sue volontà – ha detto il presidente Luca Benedettini – finché vestirà questa maglia darà il massimo, ma se arrivasse un’offerta soddisfacente per tutte le parti, soprattutto dalla serie A, sarebbe difficile rifiutarla”.
Se la sala partenze è affollata, quella degli arrivi è ancora semi vuota.
“Il mercato è in una fase di stallo – sgombra il campo Gabriele Zamagna – sappiamo che la piazza si aspetta molto ma mi sento di dire a tutti di stare tranquilli, stiamo lavorando sodo. È inutile spendere tanto per un giocatore quando tra qualche settimana il prezzo calerà. Bisogna aver pazienza e aspettare il momento giusto”.
Un ragionamento che non fa una piega che però lascia il Rimini un cantiere aperto, con tutti i rischi del caso.
“Io non sono abituato a fasciarmi la testa prima di rompermela – ha chiosato il mister – al momento questi sono giocatori del Rimini e come tali li tratterrò. Di certo dovranno rispettare le mie regole altrimenti troveremo provvedimenti appropriati. Il modulo? L’idea è quella di partire con un 4-2-3-1, però dovrò vedere le caratteristiche dei giocatori. Una cosa la posso promettere: daremo tutti il mille per mille per questa maglia”.

Francesco Barone