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Il mondo di Oz meraviglia ancora

La Disney ritorna ad Oz (ci era già stata nel 1985 con il seguito Nel fantastico mondo di Oz) con la complicità del regista Sam Raimi, per nulla interessato ad un remake (perché rifare un capolavoro? Ci aveva provato Sidney Lumet con il bizzarro e musicale The Wiz, ma l’originale del 1939 rimane insuperabile) e concentrato nella rielaborazione del mondo di Oz e di parte dei suoi personaggi (creato nel 1900 dallo scrittore L. Frank Baum) attraverso un prequel, ovvero una storia che racconti l’arrivo del mago nel magico mondo. Prima di Dorothy quindi, partenza sempre dal Kansas e in bianco e nero, per rendere omaggio all’illustre predecessore, con il mago Oscar, detto Oz, impegnato in spettacoli di illusionismo in un circo di periferia e trascinato da un tornado nel mondo dove la strada ha i mattoni gialli e la città è di smeraldo. Oz (James Franco) è il grande mago della profezia, atteso per liberare il paese dalla terribile strega che minaccia la pace, ma da semplice prestigiatore non si sente adeguato per sconfiggerla. Le tre magiche sorelle Glinda (Michelle Williams), Evanora (Rachel Weisz) e Theodora (Mila Kunis) hanno visioni diverse rispetto al mondo di Oz e il “grande mago” affronterà pericoli impensabili.
Chi conosce il film con Judy Garland, il romanzo e i suoi “derivati” (tra cui il musical teatrale Wicked), troverà in questo fantasmagorico spettacolo parecchi riferimenti e novità (tra cui una poetica bambola di porcellana) per un intrattenimento di livello che fa sgranare gli occhi (la versione 3D è ottima) per i colori, la messa in scena e soprattutto il piacere dell’“illusione”. Piacerà non solo per l’aspetto estetico, ma per la capacità di meravigliare, tra scimmie con le ali, streghe con e senza scopa, piante magiche e 127 minuti di clima da fiaba.