Il difficile respiro dei polmoni verdi

    POLMONI verdi imprescindibili, e il rischio dell’ennesima estinzione per far posto ai mattoni, al cemento, ai giganti di vetro. La situazione dei parchi nella provincia di Rimini è piuttosto delicata, soprattutto in quella cosiddetta periferia dove ancora di più si sente l’esigenza di avere spazi liberi e salutari dove far giocare i bambini, rilassarsi, respirare aria pura con un’oretta di footing tra un impegno e l’altro.

    L’ex Belvedere
    La querelle più antipatica è senz’altro quella di Viserbella, dove l’ex Camping Belvedere rischia fortemente di diventare mattone. Sembra che la Cooperativa Muratori Verucchio, nuova proprietaria dopo l’acquisto della zona dalla famiglia Carloni, sia intenzionata a costruirci sopra 200 nuovi cottage. È l’ultima di una serie di preoccupazioni che affliggono Franca Leonardi Fava, coordinatrice del comitato “Viserbella Salute”, nato 5 anni or sono a tutela dei diritti di tutti i cittadini della zona.
    “Stiamo combattendo da diverso tempo - conferma la Leonardi - e in principio le nostre proteste erano focalizzate sullo stato di abbandono nel quale versa da tempo l’ex camping Belvedere, che andrebbe ripulito dall’immondizia e rimesso a lucido, magari inserendo anche delle panchine attualmente inesistenti. Si sente la profonda esigenza di una zona verde per i numerosi bambini che stanno crescendo e per quelli che nasceranno, così come per i portatori di handicap di Villa Salus, che praticamente è adiacente al parco. Al momento molti bimbi sono costretti a giocare in mezzo alla strada, con tutti i pericoli che possono correre e i disagi evidenti. Noi chiediamo un giardino ad hoc, ma è incredibile come nessuno ci ascolti e fin qui non siamo riusciti ad ottenere nessuna assistenza da parte del Comune”.
    Ed è solo l’inizio, visto che adesso incombe la totale scomparsa del camping per far posto a un nuovo centro residenziale.
    “È una vergogna, questi 200 cottage che vogliono costruire andrebbero a cancellare una zona verde troppo importante, sarebbe una vera e propria strage ecologica. Tra l’altro a Viserba Monte hanno appena costruito una zona residenziale, per cui non capisco l’esigenza di edificare ancora. Ci sono alberi pregiati, pioppi, una fauna di qualità che annovera anche alcune specie di porcospini. Noi ci opponiamo nella maniera più assoluta, e a tal proposito stiamo cercando di barattare l’ex Camping con un altro terreno che appartiene al Comune sito nei pressi di Italia in Miniatura, dove potrebbero pure costruire.
    Insomma qua di cemento ce n’è già troppo, questa zona va lasciata libera e migliorata, non cancellata. Speriamo che le nostre richieste vengano accolte, noi continuiamo la nostra lotta coscienti dell’importanza di un polmone verde basilare per tutti”.

    Sacramora
    Non finisce qui, perché a Santa Giustina i residenti della zona limitrofa al fiume hanno raccolto 700 firme contro la discarica sul fiume, con la precisa volontà che “quell’area verde lungo le sponde del Marecchia diventi un parco dotato di impianti sportivi e piste ciclabili”.
    Proteste legittime, e rischi concreti. C’è un’altra situazione al limite, anche se non particolarmente chiara, che riguarda il parco Sacramora di Viserba, preso di mira per altre possibili edificazioni.
    “A dire il vero che io sappia la zona dovrebbe rimanere destinata all’uso corrente di parco - dice l’ex assessore all’Urbanistica Tiziano Arlotti, oggi consigliere comunale – la proprietà ha dismesso l’area, che tra l’altro al suo interno vede una bellissima casa rurale stallata”.
    A far capire che le cose, però, non sono proprio così ci pensa l’assessore all’Edilizia, Gamberini.
    “Quell’area non è classificata come parco pubblico - spiega – anche perché è zona privata. Inoltre è già destinata come area per attrezzature d’interesse generale mentre un’altra porzione prevede insediamenti produttivi. Con questo, però, non dico che sorgeranno nuovi edifici, anzi come Amministrazione cercheremo di salvaguardare l’area verde”.
    Tra l’altro c’è anche un progetto che prevede “l’abbattimento di circa 70 alberi - continua Arlotti – per impiantarne 300 nuovi, cosa contro la quale qualcuno ha pure protestato: è una questione che si trascina ormai da tempo”.
    Insomma, per il momento le acque sono calme, ma la situazione andrà monitorata continuamente perché il parco Sacramora è uno dei più grandi e importanti polmoni verdi della provincia. Rischiare di ingrigirlo sarebbe imperdonabile.

    Matteo Peppucci