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Se gli ultimi segnano il cammino

Il riconoscimento ufficiale come entità giuridica è del 1971, ma l’ “Opera Papa Giovanni”, com’era conosciuta all’inizio, colloca il suo simbolico inizio al campeggio realizzato nel 1968 con i bambini disabili del Rizzoli.

In realtà già negli anni ’50 don Oreste, seguendo in particolare i giovani della Diocesi di Rimini, cercava di organizzare per loro un “incontro simpatico con Cristo”. Per questo nel 1958 si costituisce con atto notarile l’“Associazione per la formazione religiosa della gioventù bisognosa”.
Sulle Dolomiti, ad Alba di Canazei, nasce “Casa Madonna delle Vette”, su progetto dell’architetto di fama internazionale Ildo Avetta, al quale erano state date indicazioni precise: una casa per i ragazzi, con abbondanza di spazi per il gioco, un grande salone e salette per incontrarsi. I campeggi estivi e lo studio delle problematiche adolescenziali continueranno per tutti gli anni ’60.

1968
Al campeggio estivo del 1968 presso ”Casa Madonna delle Vette” scatta la scintilla. Si decide di coinvolgere attivamente anche ragazzi con handicap provenienti da famiglie e istituti, applicando il concetto ”là dove siamo noi, lì anche loro” e rendendosi conto che “proprio le membra del corpo che sembrano più deboli sono le più necessarie”(1Cor. 12,22) alla Chiesa e alla società.

1970
Don Oreste ed un gruppo di giovani riminesi da lui seguito cominciano a condividere la vita delle persone con disabilità al “Sol et Salus”, un istituto di Torre Pedrera (RN).

1971
Il 13 luglio viene fondata l’Associazione per la formazione religiosa degli adolescenti “Papa Giovanni XXIII” che l’anno successivo, con Decreto del Presidente della Repubblica n°596 del 5-7-1972, G.U. n°271, viene riconosciuta come entità giuridica.

1973
Nasce a Coriano di Rimini la prima Casa Famiglia, come “pronto soccorso” per “dare una famiglia a chi non l’ha”. Da questo momento la Comunità Papa Giovanni XXIII si interroga continuamente riguardo le nuove situazioni di emarginazione, disagio sociale, povertà e abbandono con cui viene a contatto.

1976
Nasce Commissione Giustizia. La Comunità inizia ad impegnarsi seriamente nel sociale, allo scopo di rimuovere le cause che creano l’emarginazione, cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica e le Istituzioni, sul tema della giustizia, sulla base del concetto “non fare per carità ciò che si deve fare per giustizia”.

1977
Esce il primo numero del giornale “Sempre”, il mensile della Comunità con lo scopo di ”dare voce a chi non ne ha”. Nello stesso anno incomincia anche l’esperienza dell’Affidamento Familiare, che porterà nel 1979 all’apertura a San Lorenzo di Riccione del primo “Pronto soccorso sociale per bambini”, cioè una Casa Famiglia in cui si cerca di rispondere prontamente alle necessità dei bambini in stato di abbandono o provenienti da famiglie che in quel momento non sono in grado di seguirli.

1979
Incomincia l’attività delle Cooperative Sociali, per inserire nel mondo del lavoro persone con disabilità fisiche e/o psichiche. Negli anni successivi per ragazzi gravi o gravissimi si apriranno cooperative di tipo educativo oppure misto cioè sia lavorativo che educativo.

1980
Si apre la prima Comunità Terapeutica per il loro recupero a Igea Marina (RN).
Nello stesso anno don Oreste Benzi chiede al Vescovo di Rimini un riconoscimento ecclesiale per la Comunità. Al termine di un lungo periodo di riflessione, confronto e preghiera viene elaborato e scritto uno “schema di vita” nel quale la Comunità chiarisce la vocazione alla quale si sente chiamata: porsi alla sequela di Gesù povero, servo e sofferente che espia il peccato del mondo, condividendo direttamente la vita degli ultimi, conducendo una vita da poveri, dando spazio alla preghiera e alla contemplazione, lasciandosi guidare nell’obbedienza quale conferma di ben interpretare la volontà del Signore, vivendo la fraternità.

1983
Mons. Locatelli riconosce la “Comunità Papa Giovanni XXIII” nel secondo gruppo delle aggregazioni ecclesiali, in base alla nota pastorale della CEI del 1981 “Criteri di ecclesialità dei gruppi, movimenti e associazioni dei fedeli nella Chiesa”.

1984
Si iniziano a frequentare le Carceri per cercare di capire le problematiche dei detenuti.

1985
Dopo una profonda riflessione sull’apertura alla missionarietà si inaugura la prima casa famiglia all’estero in terra di missione a Ndola, in Zambia.

1987
Dall’idea di andare a cercare i poveri che non verranno mai a chiedere aiuto nasce a Rimini la prima Capanna di Betlemme, struttura per i senza dimora incontrati nei luoghi del disagio: a loro si propone non solo l’accoglienza ma anche un percorso di cambiamento.

1988
Dal desiderio di ritirarsi in una vita di preghiera e contemplazione, nasce la prima Casa di Preghiera; in queste strutture la preghiera è unita alla condivisione diretta con persone che vivono gravi difficoltà.

1989
Si decide di andare incontro ai Giovani, sempre alla ricerca di risposte alla loro vita, non solo invitandoli ai campeggi estivi, ma andandoli a conoscere nei luoghi che frequentano; discoteche, pub, concerti e altri luoghi di divertimento.
Inizia anche l’impegno con Rom e Sinti, poveri fra i poveri.

1990
Don Oreste, fra i primi in Italia, inizia il suo impegno per liberare le donne vittime di tratta e costrette alla prostituzione.

1991
Alcune strutture della Comunità diventano sostitutive al Carcere per Minori.

1992
Con il conflitto in ex-Jugoslavia alcuni giovani obiettori di coscienza della Comunità provano a vivere la nonviolenza in zona di guerra e a condividere la vita di chi è costretto a subire i conflitti. Prende vita così l’Operazione Colomba, corpo non-violento di pace.

1994
Don Oreste Benzi chiede un riconoscimento canonico presentando una lettera al Pontificio Consiglio per i Laici, il 29 giugno. Lo schema di vita viene ulteriormente meditato e dibattuto. Dalla nuova elaborazione vengono scritti la “Carta di Fondazione” e lo “Statuto”, oltre ad un “Direttorio” che chiarisce come tradurre in pratica i concetti contenuti nei due precedenti documenti. La Santa Sede per più di 4 anni svolge le sue indagini e approfondisce le sue conoscenze sulla Comunità.

1995
Nasce il Servizio Scuola dal desiderio di progettare e realizzare una ”scuola del gratuito”, costruita a partire dagli ultimi, che possa anche garantire l’integrazione scolastica delle persone disabili.

1997
Nasce il servizio Maternità Difficile e Vita, con l’obiettivo di aiutare le donne a portare alla nascita il bambino che hanno concepito.

1998
Il 7 ottobre il Pontificio Consiglio per i Laici riconosce la “Comunità Papa Giovanni XXIII” come Associazione internazionale privata di fedeli di diritto pontificio, con personalità giuridica a norma dei cann.298a e 321- 329 del Codice di Diritto Canonico.

2002
Nasce il servizio Antisette Occulte, per liberare le moltissime persone, soprattutto adolescenti e donne, adescate nel mondo dell’occulto, delle psicosette e del satanismo.

2004
Con Decreto datato 25 marzo il Pontificio Consiglio per i laici conferma il riconoscimento all’Associazione ”Comunità Papa Giovanni XXIII”, approvando definitivamente anche lo Statuto e la Carta di Fondazione.
Nel settembre il vescovo di Rimini, mons. Mariano De Nicolò introduce la causa di canonizzazione di Sandra Sabattini. Al termine dell’indagine sulla sua vita, virtù e fama di santità è stata dichiarata Serva di Dio.

2007
Nella notte fra l’1 ed il 2 novembre don Oreste ritorna al Padre.

2008
Giovanni Ramonda viene eletto successore di don Oreste.
Per aiutare le persone sorde e per annunciare loro il messaggio evangelico, nasce il Servizio Pastorale per i Sordi e per le loro Famiglie.

2009
La ”Comunità Papa Giovanni XXIII” apre una rappresentanza presso la sede di Ginevra dell’ONU, per essere voce di chi non ha voce.

2011
Viene avviato il Servizio Immigrazione, per coordinare le attività svolte in questo settore: si realizza un campo di condivisione a Patrasso, in Grecia, luogo di partenza per l’Italia di numerosi minorenni clandestini.

2012
A cinque anni dalla sua morte, si annuncia la richiesta di apertura della causa di Beatificazione di Don Oreste Benzi.

2014
Giovanni Ramonda è riconfermato alla guida della ”Comunità Papa Giovanni XXIII”. Il 27 Settembre viene aperto ufficialmente il processo per la causa di beatificazione di don Oreste Benzi.