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Giorgio Gori, il signore del nuoto

Giorgio-Gori

Quando abiti a Rimini e ti affacci alla finestra abbracciando il mare con la vista, il nuoto ce l’hai nel dna. Ma in Adriatico puoi nuotare tre mesi l’anno, mentre la piscina ti accoglie per tutta la stagione”.

Giorgio Gori si è così tuffato a capofitto tra le corsie, da atleta a dirigente, fino a ricoprire il ruolo di coordinatore nazionale della Federazione Nuoto Salvamento. È un vero e proprio “guru” del settore: dal 1982 ha istruito circa 15mila assistenti bagnanti, seguendo bracciata dopo bracciata anche la formazione di 1.400 maestri tra Ostia, Riva del Garda e la Sicilia.
La sua passione è nata in vasca, come atleta indossando il costume dei Vigili del Fuoco. La sua preparazione non è passata inosservata; su di lui ha messo gli occhi il prof. Bruno Grande, presidente della Federazione internazionale di ginnastica e vice presidente del CONI: “è stato lui a farmi diventare un dirigente” ammette Giorgio. Un brevetto dietro l’altro, Gori ha scalato la Federazione Salvamento. “Il salvataggio deve risponde a tre requisiti fondamentali: essere una persona affidabile, avere importanti basi natatorie e coltivare con passione una professione che ti mette la vita degli altri nelle mani”.
Attenzione e prevenzione sono qualità decisive, come la valutazione dei rischi prima di ogni intervento. Anche in questo campo, Gori ha esperienza da vendere. Bagno 80, scuola di nuoto, Giorgio segue in acqua i provetti salvataggi. Una ragazza in difficoltà viene tranciata involontariamente dall’elica del motore di un gommone intervenuto in suo soccorso. “C’era da tamponare subitaneamente la ferita, poi l’abbiamo portata in ospedale dove le sono stati praticati 110 punti di sutura” racconta.
Per dieci anni direttore della piscina di Riccione, Gori ha pure allenatore una vita i nuotatori disabili, una peculiarità condita anche due campioni italiani: Leonardo Torsani (dorso) e Simone Cesaroni (stile libero). “L’acqua è il mio elemento naturale – rilancia Gori, sorridendo – e la piscina la mia casa: è più facile trovarmi a bordo vasca che al mio domicilio. Ancora mi affascina”, ed è il motivo per cui segue allenamenti e corsi, a Rimini e al Gelso di Bellaria, come pure otto ore filate di esami del salvamento nella Perla Verde.
E i corsi di nuoto dell’Unione Sportiva Acli, appena entrati in vasca alla Piscina Comunale di Rimini. Gori accende i riflettori su di un brevetto fin troppo bistrattato.
“È riconosciuto dal CONI, permette di andare all’estero perché valido in tanti paesi, vale crediti scolastici e punti per i concorsi. Solo lo scorso anno 300 ragazzi han preso il brevetto, e molti di loro lo «spendono» perlomeno durante la stagione estiva nelle piscine degli hotel, al mare, nei parchi acquatici”.

Paolo Guiducci