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Ferdinando: tradizione e avanguardia


Il cognome è più tipico che mai, a Villa Verucchio, ma per tanti – ben oltre la Valmarecchia – Bernardi è sinonimo di “Tramontana”, il ristorante, pizzeria e dancing che troneggia sulla collina e attira – oggi come ieri – grazie al connubio cibo, musica e stare insieme.

Nella “Tramontana” di babbo Pino, un mito della ristorazione e del dancing, è cresciuto Ferdinando, figlio d’arte che ha bruciato le tappe (a 11 anni, quando torna da scuola, è già in grado di cucinare per la famiglia, un anno più tardi mette a tavola gli amichetti, a 13 anni prende la via della pizzeria, imparando sacrificio e dedizione per il lavoro) ed ora tiene alta, altissima la cucina italiana in Spagna grazie al suo progetto Orobianco, a Calpe, nella comunità valenciana.
“Ho sempre avuto le mani in pasta” si schernisce Ferdinando.

La passione lievita con l’età, tanto che a 24 anni lo zio Claudio Moras, presidente dei cuochi di Romagna, intuendo anche il talento nella mani del nipote, gli consiglia di provare altre esperienze oltre alla “Tramontana”. Arriva così ai fornelli dell’Embassy gestito da Marco e Francesco Tosi, affiancando lo chef Emanuele Barberini, arrivano le collaborazioni con Francesco Rossi, lo chef della Taverna Righi di San Marino, Stella Michelin sul Titano.

Nel marzo 2015, dopo un peregrinare per il mondo, la decisione: armi e bagagli per Calpe, provincia di Alicante, al seguito di Enrico Croatti, chef riminese “col quale collaboravo da quasi 10 anni, a Madonna di Campiglio, nella boutique chalet il cui ristorante guadagnò la Stella Michelin già nel 2013”.
Orobianco si è già guadagnato una stella Michelin. Porta in tavola piatti tipici dell’alta gastronomia italiana: “lega la tradizione all’innovazione. Sapore, prodotto, materia prima della tradizione abbinate a tecniche innovative, imparate viaggiando”.

Tradizione e avanguardia, dunque. Un esempio da far venire l’acquolina in bocca?

“I cappelletti con coscia di agnello serviti in terrina con cannella e pistacchi e salsa. – si illuminano gli occhi di Ferdinando mentre illustra il piatto – Ma anche altre pasta, ripiene di prodotti vegetali e non solo”.
Gli spagnoli apprezzano il cibo italiano: “siamo un po’ fratelli di terra e di mare”. Per cui Orobianco propone “molluschi e crostacei, piatto molto fresco e con diverse consistenze. Ma anche costolette all’americana”.

Il 41enne Bernardi è lanciato in Spagna. Nostalgia di Villa Verucchio, della Valmarecchia, di Rimini? “Verucchio rappresenta i miei odori, i profumi, i veri amici, la mia famiglia. – ammette lo chef – Ma Calpe assomiglia tanto alla mia terra. È sul mare a ridosso della collina, le persone sono piacevoli e divertenti. Il paese conta 7.000 abitanti, mi conoscono tutti, ed io in bicicletta per strada saluto tutti”.

Quando torna a casa, oltre ad affiancare babbo Pino ai fornelli della “Tramontana”, Bernardi si tuffa in altre avventure. L’ultima in compagnia di Giuseppe Zanni dell’omonima Casa, l’evento “Il gusto che rimane” all’osteria “Il Povero Diavolo” di Torriana.

Tornerà in Italia? “In futuro certamente. Ora sono proiettato a servire cucina italiana, con la mia ragazza Valentina (25 anni), in questa Spagna così simile alla mia Valmarecchia”.
Paolo Guiducci