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Far crescere un turismo sostenibile e rispettoso

natura e pregh

Far crescere un turismo autenticamente sostenibile, capace cioè di contribuire alla cura della casa comune e della sua bellezza”, cioè evitando “sprechi di energia, cibo e consumo di suolo”, usando preferibilmente i mezzi pubblici e con un atteggiamento di sobrietà e rispetto per luoghi e culture.
È l’invito contenuto nel messaggio per la 12ª Giornata nazionale per la Custodia del Creato che verrà celebrata  domenica 3 settembre.
Il messaggio è stato redatto dai vescovi di tre Commissioni (Problemi sociali, lavoro, giustizia e pace; Ecumenismo e dialogo; Cultura e Comunicazioni sociali), sul tema “Certo, il Signore è in questo luogo e io non lo sapevo (Gen. 28, 16). Viaggiatori sulla terra di Dio”, perché “siamo viaggiatori su una terra che è di Dio e che come tale va amata e custodita”.

Quest’anno la comunità internazionale riflette proprio sul turismo sostenibile, perciò il messaggio ricorda che a volte “il turismo disegna situazioni drammaticamente contraddittorie nel contrasto tra la povertà di molti e la ricchezza di pochi”.
In altri casi, invece, realizza “una positiva crescita” nella “convergenza tra la rigenerante contemplazione del bello (naturale e culturale), l’incontro pacificante delle diversità culturali e lo sviluppo economico”.  In Italia, osservano i vescovi, “il turismo è fattore di grande rilievo, che contribuisce in modo determinante – in forme dirette e indirette – all’economia del Paese e all’occupazione”.

Sostenibilità del turismo significa quindi “un’attenzione da parte degli operatori del settore per garantire forme di ospitalità che impattino il meno possibile sull’ambiente”, evitando “sprechi di energia e di cibo, ma ancor più quel vorace consumo di suolo che talvolta viene giustificato proprio per il turismo”.
I vescovi invitano ad “una certa sobrietà da parte di chi viaggia”, godendo delle bellezze naturali e culturali senza “cogliere in esse occasioni per quel consumo di beni che pure il turismo globalizzato incoraggia”.
Si tratta perciò di viaggiare “privilegiando ovunque possibile i mezzi pubblici (in particolare la ferrovia) rispetto al trasporto privato” e di avere “attenzione per le realtà visitate; rispetto per luoghi e cultura, la cui bellezza non può essere snaturata riducendoli ad attrazioni turistiche”.
Citando lord Baden Powell e il suo insegnamento nell’esperienza scout concludono: “Il mondo va lasciato un po’ migliore di quanto non lo troviamo”.