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Domenica 5 giugno Rimini va alle urne

elezioni sindaco 2016

Elezioni sindaco 2016 – Ci siamo. Ancora poche ore e Rimini sarà chiamata a decidere a chi affidare le proprie sorti per i prossimi cinque anni.
Quando si vota. Il giorno fissato è domenica 5 giugno e ci si potrà recare alle urne dalle 7 alle 23. In caso in cui nessun candidato raggiunga il 50 per cento dei voti più uno, si andrà al ballottaggio. L’eventuale ritorno alle urne è fissato per domenica 19 giugno, sempre dalle 7 alle 23, e in quel caso bisognerà votare solo uno dei due competitori.
Chi può votare. Possono votare tutti i cittadini di nazionalità italiana, iscritti nelle liste elettorali del Comune di Rimini, che avranno compiuto il 18° anno di età il giorno della votazione (nati a tutto il 5 giugno 1998) e i cittadini maggiorenni dell’Unione Europea residenti a Rimini che hanno presentato domanda per essere iscritti nelle apposite liste aggiunte.
Sezioni ed elettori. Saranno 143 i seggi attivi mentre gli elettori aventi diritto al voto sono 117.044: 56.163 uomini e 60.881 donne.
Candidati e liste. Otto i candidati che correranno per la poltrona di sindaco. Ecco chi sono e le liste che li sostengono, in ordine come da scheda elettorale. Marzio Pecci (Lega Nord, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Uniti si vince per cambiare Rimini Pecci sindaco). Marina Mascioni (Marina Mascioni Fronte Nazionale per l’Italia). Mirco Ottaviani (Forza Nuova). Luigi Camporesi (Obiettivo Civico per Rimini, Movimento Libero Rimini e Fare Insieme per Rimini noi per la Romagna con Camporesi). Addolorata “Ada” Di Campi (Il Popolo della Famiglia). Andrea Gnassi (Futura con Gnassi, Partito Democratico, Patto Civico e Città metropolitana con Gnassi, Rimini Attiva). Mara Marani (Rimini People). Sara Visintin (Rimini in Comune Diritti a Sinistra).
Come si vota. La scheda di voto per l’elezione del sindaco e del Consiglio comunale è unica. La scheda reca i nomi e i cognomi dei candidati alla carica di sindaco, scritti entro un apposito rettangolo sotto i quali sono riportati i contrassegni della lista o delle liste con cui il candidato è collegato. Il voto si esprime tracciando un segno sul candidato sindaco e un segno sul contrassegno di una lista. L’elettore tracciando un solo segno sul contrassegno di una lista, vota per la lista scelta e per il candidato alla carica di sindaco collegato. L’elettore tracciando un solo segno sul candidato alla carica di sindaco, vota solo per il candidato a sindaco e non esprime nessun voto per le liste e quindi per la composizione del Consiglio comunale.
Doppia preferenza. Per quanto riguarda il voto di lista, con queste elezioni debutta la cosiddetta doppia preferenza. Gli elettori, infatti, potranno indicare due preferenze che però, per esser valide, dovranno indicare candidati di sesso diverso. La norma è chiaramente rivolta a favorire l’elezione di un congruo numero di donne nei consigli comunali. Attenzione, però, se sulla scheda doveste dare la preferenza a due candidati dello stesso sesso, quindi due uomini o due donne, la seconda preferenza verrà annullata.

Francesco Barone