Home Cultura Educazione al plurale: un tesoro nascosto?

Educazione al plurale: un tesoro nascosto?

Sono quelli che moltiplicano tutto: seggiolini per auto, letti a castello, biciclette, tasse scolastiche, iscrizioni ai campeggi e alle attività dell’oratorio. E quando possono permettersi un film in prima visione, occupano una mezza fila al cinema tra i rimbrotti dei vicini di posto.
Sono le famiglie numerose, quelle con almeno tre figli a carico tra naturali, adottati o affidati, un esercito che in Italia è ben più numeroso di quanto non si pensi. Solo i nuclei con almeno quattro figli, ammontano a poco più di 120mila. Circa 20mila famiglie si ritrovano nell’Associazione Nazionale Famiglie Numerose, pronta a sbarcare al Palacongressi di Bellaria (7-9 settembre) per la propria Assemblea nazionale e il Convegno internazionale dal titolo: “Il tesoro nascosto: educazione orizzontale nella famiglia numerosa”.
Tre giorni intensi. Venerdì 7 si scaldano i motori con una giornata a Mirabilandia, il giorno seguente è in programma il convegno internazionale “Educazione orizzontale in famiglia”, la conclusione domenica con l’assemblea elettiva per il rinnovo del Consiglio Nazionale ANFN.
“Se la crisi ha investito tutta la società, figuriamoci i nuclei con figli” fa presente Paolo Nanni, riminese di 55 anni, insieme alla moglie Paola coordinatore provinciale dell’Associazione e padre di sei figli.
Anfn non si dà certo per vinta e con il sorriso sulle labbra ma, certa della importanza anche sociale della famiglia con figli, va alla carica.
Tra i principali obiettivi dell’Associazione c’è la creazione di una cultura pro family di apertura alla vita. In questa direzione va il progetto del Network dei comuni family friendly, avviato in collaborazione con la Provincia Autonoma di Trento.
Il network italiano dei “Comuni amici della famiglia” costituisce la rete dei comuni che a livello nazionale intendono promuovere politiche per il benessere della famiglia sulla base dell’esperienza e del know-how sviluppato dalla Provincia autonoma di Trento.
È nato il 6 ottobre 2017 ad Alghero grazie alla collaborazione con Anfn, in particolare la famiglia di Mauro e Filomena Ledda, oggi coordinatori del Network stesso, con lo scopo di attivare un processo culturale di avvicinamento, di sensibilizzazione e di orientamento dell’attività delle istituzioni comunali ai bisogni e al benessere delle famiglie e di promuovere lo standard “Comune amico della famiglia”.
Se la Provincia autonoma di Trento ha ideato il marchio e lo ha abbondantemente sperimentato, il Comune di Alghero è stato primo comune a ricevere il marchio di amico della famiglia al di fuori dei territori trentini e dunque è il caso “pilota” della procedura.
L’Associazione Nazionale famiglie numerose nel frattempo si è impegnata a promuovere la buona pratica della progettualità trentina e a supportare le amministrazioni che intendano avviare il percorso.
Entrando nel network il Comune si impegna a re-indirizzare l’attività amministrativa in un’ottica di family mainstreaming e avviare il procedimento per richiedere la certificazione di “Comune amico della famiglia”
La certificazione “Comune amico della famiglia” è un marchio di qualità che identifica l’Amministrazione comunale attenta al target “family”. Si ottiene attraverso un processo caratterizzato dall’attuazione di uno specifico piano di azioni che promuovono politiche orientate al benessere e servizi familiari. Ad oggi i comuni aderenti al network sono una trentina, sei dei quali hanno già ottenuto la certificazione. Tra gli aderenti al Network, purtroppo, non compare nessun comune della provincia di Rimini. Chissà se il convegno di Bellaria non sia la spinta giusta per promuovere queste buone pratiche.

Paolo Guiducci