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Due Mercati, una città

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MERCATO COPERTO. Si parla di una riqualificazione ambiziosa che coinvolga i 120 operatori attualmente presenti. Il Comune vuole una struttura che si integri con il centro storico

La riqualificazione del Mercato Coperto in via Castelfidardo a Rimini verrà inserito nell’ambito dell’intervento generale di riqualificazione del centro storico. A dirlo nei giorni scorsi è stata l’Amministrazione Comunale che ha reso noto come si voglia traghettare nel futuro una struttura, in evidente bisogno d’aiuto.
L’attuale convenzione d’affitto che prevede un pagamento “di 500mila euro che oltre al costo della locazione servono a coprire i costi di gestione e i piccoli lavori di manutenzione”, precisa Marziano Tamburini, Direttore del Mercato, scade il 31 dicembre 2018. A partire dal 2019 ci si potrà sbizzarrire. Sono 120 gli operatori attualmente presenti al Mercato Coperto.
“C’è una forte volontà dell’Amministrazione comunale di portare questo mercato nel futuro. Siamo venuti a sapere da qualche giorno che vogliono fare un grande investimento per realizzare una ristrutturazione ma ancora non sappiamo se parziale o totale anche se l’obiettivo è quello di far diventare questo mercato uno dei migliori d’Italia. – ha sottolineato il presidente Andrea Fabbri ai microfoni di Icaro Tv – Noi chiediamo di partecipare allo studio di questo miglioramento perché in linea di principio noi siamo tutti d’accordo sul miglioramento della struttura ma vorremmo essere coinvolti. Auspichiamo, inoltre che venga garantita una continuità nell’attività, se ci sarà uno spostamento di concordarlo insieme e di avere delle garanzie sia sullo spostamento che sui tempi di rientro futuro”.
Dal canto suo dal Comune, attraverso una nota ufficiale rendono noto che: “Una volta che si metterà mano al complesso mercatale occorrerà progettare una riqualificazione che faccia di quel luogo un polo commerciale attrattore per tutto il centro storico”.
Con la scadenza del regime concessorio per gli operatori che vi lavorano, fissato a fine 2018 gli operatori economici “possano presentare delle proposte relative alla realizzazione in concessione di lavori pubblici o di pubblico interesse e che queste proposte debbano essere corredate da un progetto di fattibilità, una bozza di convenzione e un piano economico finanziario. – si legge ancora nella nota ufficiale – Nel momento in cui una  proposta relativa alla riqualificazione del mercato coperto dovesse essere presentata, l’Amministrazione ne valuterà i contenuti e la sostenibilità, anche con riferimento al delicatissimo tema del periodo transitorio e alla necessità che anche durante l’esecuzione dei lavori sia assicurato il mantenimento del servizio pubblico del mercato coperto.  Una volta ritenuta la fattibilità della proposta, l’Amministrazione la sottoporrà a tutti gli atti di approvazione previsti e attiverà i prescritti percorsi di evidenza pubblica”.
Intanto, facendo un giro al Mercato gli operatori sembrano moderatamente contenti e poco preoccupati anche se “ancora siamo allo stato embrionale”, termina Tamburini. Molto contenta è invece Paola Torri, che dalla sua stanzina “Paola & Serafino” vende salumi, formaggi e pane. “Io non vedo l’ora di andare via di qua. Non mi piace il degrado che mi circonda e mi sento chiusa in un loculo”. Paola ha due tipi di “problemi”: da una parte c’è la questione della struttura (“non ha l’antisismica e ci piove sulle teste”); e dall’altra c’è “il problema legato alla cultura del cibo di qualità. Io offro prodotti ricercati e certificati dal punto di vista delle materie prime. Ma non lo sa nessuno. Inoltre ho riscontrato che Rimini un po’ manca di questa cultura e sensibilità. Non tutti comprendono che è importante la qualità di quello che mettiamo ogni giorno nei nostri piatti”. Non rimane che aspettare per capire che aspetto avrà il nuovo Mercato ma già si parla di un’apertura notturna della struttura.

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MERCATO ITTICO. Sul fronte del porto, dopo un decennio di rinvii, latita ancora la costruzione di una struttura adeguata. Ma potrebbero arrivare dei finanziamenti europei

Ma quello Coperto non è il solo Mercato della città in aria di ristrutturazione. C’è anche quello Ittico del quale, in realtà, si parla da almeno un decennio, dal 2005 per la precisione. La storia è lunga e ha visto un braccio di ferro tra Cooperativa dei Lavoratori del Mare e Amministrazione oltre che varie proteste che sono sfociate anche nell’incatenamento, davanti alla Capitaneria di Porto, di Giancarlo Cevoli, presidente della Cooperativa.
Ma andiamo in ordine. L’ultima bolla scoppiò nel il 19 giugno 2013 (in alto la foto protesta) quando dopo anni di attesa – riunioni, revisioni di progetti e promesse – il presidente esplose per l’ennesima volta. “Ad oggi – dichiarò Cevoli in quell’occasione –non abbiamo ricevuto nessuna risposta concreta. In Comune non sanno niente, i tecnici non sanno niente. Noi qui mandiamo avanti il mercato ittico da 60 anni, con una convenzione che si rinnova ogni anno. Se si resta qui bisogna investire dei soldi per riqualificare perché non siamo più a norma, ma sono già stati spesi 500mila euro per il nuovo mercato ittico che ancora, però, non vediamo. E per adeguarlo alle nuove norme di sicurezza dovremo spendere altri 100mila euro. Facciamo girare ogni giorno 150 commercianti, produciamo un fatturato di oltre 10 milioni. Ma per l’immobilità del Comune rischiamo invece di perdere anche i fondi comunitari. Se il Comune avesse impiegato qui le stesse risorse che ha impiegato per organizzare la Molo Street Parade (tra l’altro con le nostre barche), a quest’ora la situazione sarebbe risolta”.
Dopo l’esplosione di Cevoli, Palazzo Garampi, ha risposto attraverso una nota nella quale si leggeva: “Nessuna indifferenza né disattenzione da parte dell’Amministrazione comunale alla progettazione del nuovo comparto relativo al Mercato Ittico e Cantieristica navale, ma è la mancanza della condivisione formale degli operatori della Cantieristica navale sul progetto presentato dalla Cooperativa Lavoratori del Mare – che invece nelle dichiarazioni rese alla stampa dal presidente Giancarlo Cevoli della Cooperativa lavoratori del mare appare come «condiviso con gli artigiani» – che oggi sta frenando il percorso in itinere. […] L’assessore (allora Roberto Biagini, ndr) e l’Amministrazione comunale incontreranno a breve i rappresentanti degli artigiani al fine di avere un quadro definitivo degli aderenti al progetto di riqualificazione dell’area portuale e per individuare ogni soluzione e atto efficace a completamento degli aspetti amministrativi e procedurali. Inoltre, come già stabilito, convocherà una conferenza di servizio con tutti i soggetti interessati perché, come è noto, la realizzazione del nuovo mercato ittico comporta e prevede una riorganizzazione delle funzioni e persino degli uffici e dei posti barca dei soggetti oggi presenti come, ad esempio, le forze dell’ordine deputate al controllo della navigazione”.
Da allora non si sono più avute buone notizie, né novità. Sino ad ora. A confermarlo è l’assessore alle attività economiche di Rimini, Jamil Sadegholvaad che parla di un fitto lavoro orgniazzativo e logistico per arrivare a dei finanziamenti europei che servirebbero a coprire i lavori di riqualificazione del porto: scalo d’alaggio, mercato e avanporto. “Abbiamo creato un consorzio, una sorta di Unione di costa, che mette insieme le realtà marittime, da Goro a Cattolica, e che ci permetterà di accedere ai fondi europei del FEAMP, il fondo per la politica marittima e della pesca dell’UE per il periodo 2014-2020, (i Flag nella nuova programmazione, ndr).  Nei prossimi giorni andrò a Ravenna proprio per parlare di bandi e finanziamenti”. Anche qui non ci rimane che aspettare cosa succederà sul fronte del porto…

Angela De Rubeis