DIFFIDO ERGO SUM

    E che le biciclette a uso dei cittadini non siano neanche dotate di particolari sistemi antifurto, in quanto superflui in quelle civili terre. Alla presentazione del bike sharing di prossima attivazione a Rimini, invece, le misure di sicurezza sono state il tema principale: chiavi personalizzate con microchip, cauzioni, modelli studiati per non poter essere ricettati.
    Niente di cui stupirsi: di qualsiasi cosa si parli, pensare prima di tutto alle possibili implicazioni fraudolente è infatti una deformazione professionale di noi italiani.
    Si fa una consultazione sul welfare? Tanto è tutto un broglio, dice qualcuno. Si fanno le primarie per creare un nuovo partito? Il giorno dopo “Striscia la Notizia” mostra il cittadino che ha tranquillamente votato cinque volte.
    Il calcio? Chi sospettava una regia oscura a decidere gli scudetti ha avuto esaurienti conferme. I politici? Sempre pronti a intascarsi i soldi dei contribuenti, denuncia il best seller “La casta”. Eppure c’é qualcuno ancora più furbacchione dei politici: le banche, che, come spiega Report su Rai Tre, hanno fatto sottoscrivere contratti fregatura a numerose Amministrazioni convinte di essere loro a fare l’affare. Diffidenti si nasce? Anche l’animo più candido lo diventerebbe in un paese dove pure i semafori, antipatici ma irreprensibili regolatori del traffico cittadino, in certi comuni sono diventati strumenti truffaldini.
    Meglio, allora, che ai progettisti delle bici pubbliche per Rimini si richieda la scaltrezza di un agente del Kgb. Con buona pace della candida Scandinavia.
    Maurizio Ceccarini (da il Ponte 21/10/2007)