Home Attualita Credo, tre capitoli di fede con le vele

Credo, tre capitoli di fede con le vele

La barca è un’immagine biblica che più biblica non si può. Solo per restare al Vangelo, quante volte Gesù vi solca il lago di Tiberiade con gli amici pescatori? Prende il largo su una barca anche il film Credo. Film d’arte e di nuova evangelizzazione, che dopo aver mostrato il lavoro nel cantiere, mette in scena la navigazione e prospetta anche l’orizzonte futuro, simbolo “nautico” della risurrezione. Chi si aspetta però una tradizionale catechesi per immagini, dovrà ricredersi sin dalle prime scene. Credo, infatti, è un prodotto innovativo. “È il tentativo di rinfrescare visivamente la Buona Notizia, per incuriosire specialmente gli spettatori più lontani. – è l’obiettivo dichiarato del regista Mauro Camattani – Il film non stravolge il messaggio cristiano, ma lo legge e lo confeziona attraverso i linguaggi di oggi”.

Comunicare con i linguaggi di oggi i contenuti della fede cristiana: così la bolognese Pardes edizioni, in collaborazione con quattro uffici della Chiesa Cattolica italiana (Ufficio Catechistico di cui è direttore il riminese don Guido Benzi, Progetto Culturale, Beni Culturali, Pastorale del Turismo, Sport e Tempo Libero) ha realizzato questo cortometraggio di 18 minuti, girato in slow motion per far risaltare la bellezza delle immagini, “e con attori che più ancora delle capacità recitative, trasmettono fin dai loro volti, emozioni” rilancia Camattari.
Il trailer è già disponibile on line, il corto è atteso a giorni con curiosità. Per le modalità espressive, per i simboli tradotti (la crocifissione in acqua, ad esempio) e per la “contaminazione” di linguaggi,
come testimoniano la partecipazione del Gen Rosso, del dj Massimo Padovani (tra i più noti della riviera riminese) e di Luca Carboni, nonché della tromba riminese Stefano Serafini, che commenta la risurrezione di Cristo e la festa finale. La riminesità di questo Credo non sta solo nelle note suadenti di Serafini (curatore delle musiche del terzo capitolo), ma anche nelle pieghe della sceneggiatura firmata da Mauro Tibaldi, docente all’Istituto di Scienze religiose “A. Marvelli”. (p.g.)