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Con la Card la spesa è più Family

E’ stato il primo esempio in Italia di carta su scala provinciale, ed ora replica con più partner e un ventaglio maggiore di prodotti e sconti, sempre per offrire un aiuto concreto alle famiglie.
La Family Card, la possibilità di una spesa scontata per le famiglie numerose, è il frutto del protocollo d’intesa raggiunto dalla Provincia di Rimini con Cna e Confartigianato, e in collaborazione con i 27 comuni del territorio.
Negozi, farmacie, abbigliamento, pizzerie, usato, ristoranti, prodotti per l’igiene della persona propongono sconti minimi del 10%. Alla card possono accedere famiglie con tre o più figli e un Isee inferiore a 15mila euro. Nel riminese famiglie numerose di questo tipo sono oltre 4.000, un quinto delle quali a basso reddito: è proprio pensando a loro è stato promosso il progetto “Family card”.
“A Rimini queste famiglie – spiega Mario Galasso, assessore provinciale ai Servizi sociali – possono recarsi all’Urp del proprio comune o allo sportello sociale e inoltrare la richiesta per la Card consegnando l’Isee. Fatte le verifiche, sarà loro consegnata la tessera con la quale ottenere sconti nei negozi aderenti. Chi già possiede la Card, può rinnovarla con un semplice bollino”. Realtà della grande distribuzione alimentare come Coop e Conad hanno aderito dalla prima ora, affiancati in corsa da Iper di Savignano mare; ora si sono aggiunti Sgr con sconti sulla manutenzione della caldaia, i magazzini Oliviero e la Coldiretti, attraverso l’adesione di dieci aziende agricole che “praticheranno sconti sulla spesa settimanale dei loro prodotti durante i tre mercatini attivi a Rimini, Riccione e Santarcangelo” assicura Salvioli. In totale sono oltre una quarantina i negozi aderenti al progetto (di cui ilPonte è media partner), tutti elencati on line sul sito della Provincia. Ma se nelle realtà più piccole si punta su botteghe e negozi di prossimità, in quelle più grandi il bacino d’utenza maggiore si concentrerà sui supermercati Coop Adriatica e Conad (che da sole rappresentano oltre il 50% del paniere della spesa familiare), in grado di offrire sconti del 10% sulla spesa sommabili alle offerte dei punti vendita. Conad, ad esempio, prevede il 10% di sconto su un monte spesa di 50 euro giornaliero, in pratica 5 euro quotidiani per un massimo di 25 mensili.
Durante l’anno sperimentale, il 2012, le tessere consegnate ad altrettanto famiglie sono state 776. Il Comune di Rimini fa la parte del leone con 354 tagliandi, seguito (ma a grande distanza) da Santarcangelo con 51 card distribuite. Riccione è sul gradino più basso del podio con 46. Bellaria, Cattolica e Verucchio procedono a braccetto, rispettivamente con 38, 36 e 32 card. “Quasi 800 tessere distribuite non sono poche. – tiene a precisare Renzo Savini, responsabile politiche sociali Coop – Si tratta di famiglie numerose e a baso reddito. E non è l’unico segmento che Coop sostiene: basti pensare ai 212 lavoratori in difficoltà che abbiamo aiutato con scontistica nel 2012, a fronte di un investimento di 43mila euro per Coop”. “Si è creato un network, è un segnale importante – rilancia il responsabile sviluppo Conad Stefano Gavelli – La Family Card è un segnale anche della responsabilità sociale d’impresa: Conad vi partecipa con un investimento annuo massimo di 150mila euro”.
L’unico comune a non aver richiesto la tessera è stato Casteldelci, dato che si può spiegare da un lato con la bassa popolazione (meno di 500 abitanti), dall’altro con l’età molto avanzata dei residenti. “È una tessera che fa comunità, – la definisce Galasso – una card che riunisce attorno ad essa diverse forze: amministrazioni, associazioni di categoria, grande distribuzione, piccoli commercianti, famiglie”. Una tessera del genere comunale non avrebbe senso con tante piccole realtà che compongono il territorio riminese, ma “sindaci e assessori comunali che hanno il polso della situazione possono aiutare a convogliare tra i partner le realtà commerciali e di servizio del proprio paese”. Un esempio virtuoso è quello dell’assessore bellariese Filippo Giorgetti. Il merito di aver coinvolto l’Iper nel progetto è da attribuire a lui: “tante famiglie in zona convergono sull’Iper per la spesa, è stato naturale bussare a quella realtà”.

Paolo Guiducci