Con l’MTS le strade riminesi fanno 13

    Quante biciclette, auto o camion solcano ogni giorno la Marecchiese? L’interrogativo se lo pongono in tanti, sia quelli del partito che vuole la ex Ss 258 insufficiente a sopportare il traffico, sia coloro che invece ancora la difendono. Una risposta, almeno a livello statistico, metterà d’accordo entrambi i fronti. Si chiama “MTS”, tradotto sta per Monitoraggio Traffico Stradale, ed è la campagna della Regione Emilia Romagna che, in collaborazione con la Provincia di Rimini e l’Anas – piazzerà sulle strade del riminese 13 rilevatori di presenza. Si tratta di sensori a pavimento (solo in un caso il sistema è misto laser e magnetico, ma funzionerà sulla Sp17 a San Giovanni) in grado di rilevare 24 ore su 24 quanti mezzi scendono in strada. I primi rilevatori sono stati piazzati proprio sulla Marecchiese, a Spadarolo e a Ponte Verucchio, non a caso una delle arterie più trafficate. In arrivo però sensori anche a San Martino dei Mulini e sulla Santarcangiolese (a Torriana e Santarcangelo).
    In totale sono 13 quelli previsti in Provincia, in altrettanti punti considerati indicativi del flusso stradale. Oltre ai già citati, “contatori elettronici” di traffico sono previsti sulla Sp 136 la Santarcangelo mare, sulla SP41 (Rimini-Montescudo), sulla SP 31 (Rimini-Coriano), sulla Sp 18 (S. Clemente), sulla SP 17 (S. Giovanni), sulla Sp 58 (San Giovanni-Tavullia).
    La ditta Famas di Bolzano gestisce il monitoraggio e il software: arriveranno infatti quantità enormi di dati, da utilizzare successivamente. Le tredici postazioni sono collegate in rete con un sistema informatico che fa capo a Bologna, il cui accesso e consultazione in tempo reale sarà permesso anche alla Provincia.
    In ogni caso, i dati forniti dai rilevatori di presenza potranno aiutare Rimini ad assolvere il precetto che il Ministero impone ogni cinque anni, ovvero il censimento del traffico stradale.
    L’ente di Corso d’Augusto infatti è drammaticamente rimasto indietro nel fornire tali dati a Roma; l’ultima rilevazione risale al 1995, quando ancora la Provincia era Forlì Cesena. Il censimento è un lavoro enorme: dura un anno. I sensori daranno certezze e faranno risparmiare tempo.“Le postazioni sono già ok – fanno sapere dalla Provincia - ora manca l’installazione degli apparati elettronici. Entro Pasqua la ditta ha assicurato che completerà l’opera”.Ultimo atto, le operazioni di collaudo, che vedrà Rimini in ultima posizione, perché la Famas rispetta l’ordine geografico.
    Anni fa sulla Marecchiese c’era stato uno studio del Politecnico di Milano, utilizzato per la messa in sicurezza dell’arteria, ma non si trattava di una rilevazione così sistematica del traffico. In questo caso, invece, i sensori forniranno notizie certe in rete, consultabili dalla Provincia in tempo reale: una miniera di informazioni da sfruttare anche per “politiche” stradali.

    Paolo Guiducci

    Obiettivo: creare 243 km di ciclabili

    L’obiettivo è ambizioso: costruire una rete di ciclabili di 243 chilometri che consenta, attraverso tredici percorsi ben delineati, di collegare tra loro Rimini e le principali città della costa e dell’entroterra. Peccato che tra il dire e il fare, ci siano una montagna di problemi. Primo fra tutti, quello della maleducazione dei riminesi a quattro e due ruote (a motore). Del resto basta dare un’occhiata alle piste che già esistono: prendiamo, per esempio, quella di via XX Settembre, quante volte le auto invadono gli spazi riservati alle bici? O quante volte, pedalando lungo qualche ciclabile, capita di rischiare incidenti con motorini che vanno a forte velocità? Troppe. Altro problema non di poco conto è quello relativo ai costi: alti, altissimi. Una pista sicura, separata dal flusso di auto, con l’asfalto conglomerato rosso, può arrivare a costare 152mila euro al chilometro, comprese luci, paletti, semafori per bici e segnali. Eppure la Provincia farà di tutto per cercare di realizzare questo “sogno a due ruote”. Lo farà attraverso un progetto chiamato Bici paln. “Non sarà facile - conferma l’assessore alla Mobilità, Alberto Rossini –ma noi ci proveremo, almeno per quanto concerne le nostre competenze”. Guardando in maniera più approfondita il progetto, si può scoprire che undici, dei tredici progetti, in realtà già sono parzialmente realizzati, anche se alcuni necessitano di una truccatina: Rimini-Bellaria, Rimini-Cattolica, Santarcangelo-Torre Pedrera, Rimini-Santarcangelo, Santarcangelo-Ponte Verucchio, Rimini-Verucchio, Rimini-Pian della Pieve, Riccione-Coriano, Riccione-Morciano e Cattolica-Morciano. Insomma, da lavorare ce ne sarebbe.