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Che spettacolo!

Una straordinaria pagina di solidarietà riminese ma soprattutto una festa di popolo, un happening, un bellissimo momento di incontro e condivisione per migliaia di persone accumunate dalla volontà di tendere la mano a chi ci chiede aiuto. Giocando con le parole, il nostro vescovo l’ha definita un “capolavoro”, ricordando che, andando in giro per l’Italia, tutti “gli fanno le meraviglie” per una iniziativa che forse ha pochi uguali nel nostro Paese. Difficile dargli torto pensando a un’esperienza nata come piccola iniziativa di una parrocchia riccionese e, poco alla volta, cresciuta fino a coinvolgere l’intero tessuto sociale della provincia e oltre.
La conferma viene, ancora una volta, dalla 38ª edizione del Campo andata in scena lo scorso weekend. Accanto all’esercito dei volontari, ai gruppi scout, alle associazioni parrocchiali sono tante le organizzazioni che hanno collaborato in vario modo. La Croce Rossa, la Protezione Civile, la Ciclofficina (progetto educativo Enaip/Mani Tese), i gruppi di migranti richiedenti asilo ospiti delle strutture riminesi, le tante aziende che hanno messo a disposizione uomini e mezzi, i Comuni del riminese che non hanno voluto far mancare il proprio sostegno con un messaggio di auguri arrivato proprio alla vigilia del Campo. E senza dimenticare le tante persone di buona volontà, senza etichette precise, presenti semplicemente per la soddisfazione di rendersi utili.
Ricordiamo che gli aiuti del Campo finiranno, quest’anno, ai missionari riminesi in Zimbabwe, Etiopia, Uganda, Albania, Papua Nuova Guinea e serviranno per la realizzazione di progetti in ambito sanitario, socio educativo e di avviamento al lavoro. Parte degli introiti, sarà poi destinato, come sempre, alla Caritas diocesana per sostenere il pagamento di affitti, utenze, tasse scolastiche da parte di famiglie residenti sul nostro territorio che non riescono a far quadrare i conti di casa.

Il Campo in cifre
Oltre 108mila euro di cui 93mila incassati dai mercatini dell’usato e altri 15mila derivanti da iniziative collaterali organizzate nel corso della due giorni. È il risultato complessivo totalizzato dai sette centri di raccolta, un risultato che supera di gran lunga il già ottimo dato dell’anno scorso di almeno 20 mila euro. Praticamente si è venduto di tutto: libri, giocattoli, scarpe, indumenti, oggetti per la casa, elettrodomestici, elettronica, biciclette, montagne di biciclette… Il tutto, come sempre, per pochi spiccioli.
Scorporando per località il dato finale, vediamo che a Rimini 40.400 euro sono venuti dal centro di raccolta principale all’ex mercato ortofrutticolo e 10.480 euro dall’altro centro raccolta presso la Parrocchia di Cristo Re. Altri 20.800 euro sono arrivati da Santarcangelo, 19.365 da Riccione, 7.397 da Verucchio, 6.400 da Bellaria e 3.600 da Cattolica.
Per un bilancio definitivo occorrerà ora aggiungere l’incasso della lotteria (conteggio ancora in corso) e soprattutto attendere la pesatura e la vendita dei rottami accumulati nei piazzali, ceduti a ditte che operano sul mercato del recupero. Ricordiamo che nel 2017 si raccolsero 187 tonnellate di ferro e rottami vari, 148 tonnellate di indumenti, 70 tonnellate di carta, 63 tonnellate di rifiuti elettronici.

Alberto Coloccioni