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C’era una volta il garbo

Appena divenuta pubblica la notizia della prematura scomparsa di Fabrizio Frizzi in molti hanno pubblicato post su Facebook per ricordarne la professionalità e la simpatia. Poi c’era una foto di Boldi e De Sica che fanno il gesto dell’ombrello in un film con una didascalia che parla di “saluto alla Boldrini”. Poi un altro post in ricordo di Frizzi e del suo rispetto per chiunque, fosse un dirigente Rai o un concorrente. Poi, tra un post sui pezzi di satellite in caduta sulla Romagna e una frase motivante, un post sul tema dei vaccini con gente che si dà dell’ignorante a vicenda. Poi ancora un post su Frizzi e la grande umanità che ha saputo mantenere nella sua tv. Poi un post che invita a fare le barricate contro l’invasione di immigrati in certi quartieri colpa di quegli incapaci (il termine originale è meno diplomatico) che ci governano. Poi un post che ricorda il proverbiale garbo di Frizzi. Poi un post che dà del cialtrone al neo presidente della Camera Roberto Fico e uno che dà del cialtrone a chi dà del cialtrone a Fico. Poi ancora un post su Frizzi e la sua umanità. Poi un’invettiva contro chi non ha autorizzato il posticipo serale del big match Rimini-Imolese e via dicendo. Ciao Fabrizio, ci mancherai. E non è solo così per dire.

Il Caffè Scorretto di Maurizio Ceccarini