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Cento numeri di questa cultura!

È questo un raro caso di piacevole longevità. Trattasi di longevità culturale, e nel particolare dei primi 100 numeri di vita della rivista Romagna arte e storia. Fondata dal 1980 dai riminesi Ferruccio Farina, Gianfranco Fellini e Pier Giorgio Pasini, questa pubblicazione è nata per raccogliere intorno a sé studi già realizzati ma anche stimolare la nascita di altri. Terreno d’incontro la Romagna, dalla quale si sono “spremuti” temi e riflessioni sempre puntuali e originali. Adesso si festeggiano i primi 35 anni di questo “caso editoriale” che come ricorda Pier Giorgio Pasini, nacque con l’obiettivo di creare: “Uno spazio prezioso offerto alla cultura della nostra terra e agli studiosi. Una rivista di cultura riguardante la Romagna che stimolasse nuove ricerche, che raccogliesse contributi altrimenti dispersi, che invogliasse soprattutto i giovani ad interessarsi alla storia e all’arte della loro terra con ricerche originali. Allora non c’erano molti strumenti del genere a portata di mano, cioè opportunità di pubblicare tempestivamente studi che non fossero saggi ponderosi o brevi notizie per lo più di taglio leggero e di carattere letterario e folclorico o studi specialistici”.

Il numero speciale raccoglie l’indice: per anno, degli autori, dei soggetti e i numeri monografici; oltre a 3 saggi introduttivi: Storia di un’avventura, di Pier Giorgio Pasini; Dalla Linotype al web. Cento fascicoli e trentacinque anni, di Ferruccio Farina e un’intervista a Roberto Balzani curata da Dante Bolognesi. Quest’ultimo, in particolare riflette sul ruolo della rivista riminese nel modo di fare storia locale, affermando che: “Romagna arte e storia si colloca all’interno di una fase di grande rinnovamento degli studi della realtà locale. Il paese, nel corso degli anni ’80 e ’90 conosce una fase di decentralizzazione spinta, che si traduce, almeno sino alle soglie del nuovo secolo, in un trasferimento di funzioni e di risorse da Roma alla periferia”. A tal proposito Balzani segnala che a tale spinta non corrispose una spinta autonomista dei territori e delle realtà locali. Seppur qualcosa si muove su tutto il territorio italiano, “Con Romagna arte e storia si compie un salto di qualità, fra i pochi riusciti nel Paese: restituire alla storia locale il rango di storia sociale nel senso più ampio, dalla cultura all’economia, attraverso l’elaborazione di una casistica minuta, incentrata su un’area omogenea sotto il profilo geografico-ambientale”. Dall’intervista si apprende, inoltre, la passione di Balzani per i numeri monografici, “essi hanno contribuito a sviscerare con dovizia di casi e di esempi, aspetti importanti della vicenda romagnola, cercando di attingere a diversi approcci disciplinari”. Che dire: cento numeri di questa cultura! (adr)