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Cantare con Cristina è una terapia

la protagonista indiscussa delle sigle cartoon dagli anni Ottanta fino ai giorni nostri. Un’artista con un seguito incredibile e un pubblico dall’età molto diversificata: i ragazzi di allora, quelli di oggi, giovani e famiglie. Cristina D’Avena è un’artista sempre attuale, capace di riempire le piazze come dimostra l’evento organizzato dal Cartoon Club di Rimini sabato scorso in piazza Cavour. Una serata-evento in cui intere famiglie sono “scese” in piazza per cantare a voce piena le sigle più belle dei cartoni animati: da “Noi Puffi siam così” a “è quasi magia Johnny”, da “Mila e Shiro” a “Tutti all’arrembaggio”.
Chi ha trascorso questi anni – e questi successi – a “fianco” di Cristina D’Avena è Daniela Noè, riminesissima di 45 anni. “L’ho scoperta da bambina e non l’ho più abbandonata” ammette serafica. Era il 1981 e la canzone in questione “Il bambino Pinocchio”, sigla dell’omonimo cartoon.
“La prima volta dal vivo avevo 14 anni, Cristina cantava al Palazzetto dello Sport di Rimini. Poi l’ho seguita ovunque”. Neppure le difficoltà di deambulazione (causate dalla tetraparesi spastica) hanno frenato la passione di Daniela per la sua cantante preferita. Si è iscritta al Fan Club, e ad ogni raduno – organizzato a San Lazzaro di Savena – Daniela risponde presente. A Rimini, in piazza Cavour, era in prima fila. Un posto adeguato e necessario, per la sua carrozzina, ma comunque privilegiato per una fan. Daniela ha potuto incontrare personalmente il suo idolo. “È molto disponibile, abbiamo parlato a lungo, si è accorta della cover del cellulare con la sua fotografia ed è rimasta contenta” rilancia Daniela che mostra orgogliosa la sua maglietta con l’immagine della D’Avena e i selfie.
“Il concerto in piazza Cavour l’ho apprezzato molto. Ero in prima fila, seduta sulla mia carrozzina. Una volta riuscivo a camminare, adesso sono obbligata a stare seduta su quattro ruote ma questo non mi impedisce di andare ai concerti – grazie alle mie sorelle Gabriella e Loretta che a turno mi accompagnano – e divertirmi con le canzoni di Cristina”.
Il repertorio è vastissimo, ci sono canzoni che ami più di altre? “Quando arrivi tu, da Teneramente Licia, Sailormoon La luna splende, Balliamo e cantiamo con Licia, Arriva Cristina. Ma è il suo mondo a catturare”. D’altra parte parliamo di una cantante che a neppure 4 anni saliva sul palco dello Zecchino d’Oro per cantare “Il valzer del moscerino”, che negli anni sarebbe diventata una hit senza tempo.
Daniela è orgogliosa della sua camera. “Cd, dischi, fotografie, cimeli di vario genere: è un museo, un monumento a Cristina D’Avena”.
Passano gli anni, le mode, le musiche, tu resti fedele alla voce di Sailor Moon e Polyanna: perché? “Ha una bella voce, le canzoni fanno sognare, lei è una persona dolce, disponibile, ha sempre un parola gentile per tutti, trascorre ore a fare foto con i fan. È molto più di una cantante”.
E Daniela è molto più di un’appassionata. Volete capire qual è il grado di affezione per la D’Avena e il mondo che rappresenta? C’è un aneddoto che riassume questo amore. Operata a 14 anni in Svizzera, Daniela è stata costretta a restare nel paese elvetico per quattro lunghi mesi impegnata nella riabilitazione. Da noi era il periodo del telefilm “Kiss me Licia” con Pasquale Finicelli nei panni del romantico Mirko e la D’Avena in programmazione tutte le sere su Italia 1. “Non c’era ancora youtube né gli smartphone, – racconta Loretta – noi sorelle eravamo in pratica obbligate a guardare quotidianamente tutte le puntate per raccontarle in seguito a Daniela per telefono”.
Tommaso Cevoli