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Buone vacanze. Cioè?

Buone vacanze. Un augurio che potrebbe sembrare fuori luogo visto che almeno un quarto della popolazione della provincia è al lavoro e che, per costoro, i prossimi 15 giorni saranno quelli più intensi (almeno tutti se lo augurano) di tutto l’anno. Ma quell’augurio rimane valido per gli altri tre quarti della popolazione. Due, tre settimane in cui si stacca dal tran-tran quotidiano ed è concesso un po’ di tempo… gratuito, senza tante cose da dover fare. Almeno così dovrebbe essere, perché poi a volte ci si impegna in viaggi che ci riportano a casa più stanchi e stressati di prima.
Anche a Gesù piacevano le vacanze. Un giorno le ha anche progettate per i suoi discepoli che tornavano, felici, ma stanchi da una faticosa missione di evangelizzazione: “Venite in un luogo a parte, voi soli e riposatevi un po’”. Fortunatamente i tour operator non leggono il Vangelo, altrimenti ne avrebbero ricavato uno slogan pubblicitario da farci sciroppare a non finire. Sappiamo invero che per gli apostoli non è finita proprio così in ferie, perché ad attenderli, quando sbarcano sulla spiaggia, non c’era alcun simpatico albergatore riminese, ma una folla bisognosa che a Gesù fece più pena delle necessità dei suoi stanchi amici.
Effettivamente avremmo bisogno tutti di un po’ di pace, e – non sembri contraddittorio – anche di un po’ di vero rapporto umano. Leggevo su di un giornale che in un supermarket si era rotta una bilancia automatica (quelle per frutta e verdura). Un giovane commesso l’aveva sostituita con il suo servizio. Ebbene per quel market quel giorno era diventato di festa, perché l’anonimato consueto dei banconi si era trasformato in una possibilità di rapporto umano, fatto di sorrisi, battute, cose semplici ma genuine, perché umane.
È proprio l’umanità quella che dobbiamo recuperare, l’umanità prima del tempo libero. Siamo sempre all’affannosa ricerca del tempo libero, ma poi una volta liberato non sappiamo che farcene. Proviamo allora, in queste vacanze, a “perdere” un po’ di tempo per rallentare, osservare, ascoltare, imparare, condividere, ringraziare, gioire, gustare, respirare, riflettere. Verbi che abbiamo dimenticato nella fretta del nostro correre quotidiano. In queste vacanze fermiamoci un po’ e torniamo ad essere ciò che siamo. Persone e non palline di un flipper impazzito.

Giovanni Tonelli