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Bellaria, un festival … da documentario

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Una pellicola lunga trentaquattro anni. Tra registi in erba, storie inedite, documentari e promesse.
Un lungo viaggio cominciato in sordina, grazie a quel primo direttore artistico – il noto critico Morando Morandini – che un po’ per caso, un po’ per passione mise in piedi la prima edizione del 1983 (ma una sorta di edizione zero aveva alzato il sipario l’anno precedente). Il cammino è stato lungo, non privo di bassi tra gli alti fatti registrare durante le varie stagioni, con direttori più o meno intuitivi sui percorsi da intraprendere e neo registi che proprio a Bellaria han trovato il loro trampolino di lancio. Tra questi Paolo Sorrentino, Silvio Soldini, Ciprì e Maresco, Pappi Corsicato, Roberta Torre e Pietro Marcello. Forte di questa lunga articolata tradizione, il BFF si apre a nuove sfide.
Torna nella sua classica cornice primaverile (27-29 maggio), sotto la direzione artistica di Simone Bruscia (la terza), e sfoggia una madrina d’eccezione: Claudia Gerini. L’attrice sarà a Bellaria in doppia veste: in giuria e in qualità di ambasciatrice della campagna ‘Help!’, promossa da CCS Italia per liberare un milione di bambine e bambini dallo sfruttamento, dalla malnutrizione e dall’analfabetismo. Il progetto viene presentato domenica (ore 17) al Teatro degli Amici, con la proiezione del documentario di Angelo Loy Bambini che sanno leggere. Diario cambogiano.

La rassegna (promossa dal Comune di Bellaria Igea Marina con il sostegno del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, della Regione Emilia-Romagna e della Provincia di Rimini) nata come Anteprima per il cinema indipendente italiano, da dieci anni concentra la sua attenzione sulla cinematografia documentaria. Due le categorie: “Italia Doc” e “Casa Rossa Art Doc”. Al regista dell’opera vincitrice è assegnato un premio di 4.000 euro, la “Casa Rossa” mette in palio 1.000 euro.

Il concorso Italia Doc presenta uno sguardo sul mondo contemporaneo attraverso dieci opere. Tra gli otto finalisti della Casa Rossa (di cui quattro prime visioni) c’è la riminese Natalie Cristiani con il suo debutto alla regia: l’autrice presenta, in prima italiana, Nicola Costantino. La artefacta, ritratto della controversa artista argentina protagonista alla Biennale di Venezia 2013.
BFF è anche eventi. L’anteprima di giovedì 26 maggio (ore 20.30) all’Arena Italia. In collaborazione con la Cineteca di Bologna, a vent’anni dall’uscita del film, proiezione del capolavoro Un ragazzo, tre ragazze, una delle opere più liriche di Éric Rohmer. La proiezione sarà seguita da un live set di Brunori Sas, uno dei più brillanti cantautori italiani, con il suo stile scanzonato e il suo estro da performer. Musicale, onirico e immaginifico si preannuncia il concerto Per Man Ray di Teho Teardo, nel quale il musicista sarà affiancato da un’orchestra con 40 chitarristi e bassisti. Compositore di colonne sonore di successo, David di Donatello per il film Il Divo, Teardo si confronta con uno degli artisti più rivoluzionari del Novecento: Man Ray. Lo fa musicando i film d’avanguardia dello statunitense, Le retour à la raison, L’étoile de mer, Emak Bakia, insieme a una vera orchestra di chitarristi sul palco dell’Arena Italia, sabato 28 maggio (ore 22.30, ingresso libero) mentre sullo schermo scorreranno le immagini delle suggestive pellicole.
Molto atteso è anche Anime galleggianti, live che intreccia parole, visual e musica, con la partecipazione di Vasco Brondi (Le luci della centrale elettrica) e Massimo Zamboni (ex CCCP, CSI) venerdì 27 maggio (ore 22.30) all’Arena Italia. Nato dall’omonimo progetto editoriale, Anime galleggianti  è la trasposizione per suoni e parole del viaggio in zattera compiuto dai due musicisti sul Po.
Il festival si chiude domenica 29 (ore 21) al Teatro Astra con la premiazione condotta da Graziano Graziani e consegna del Premio Casa Rossa alla carriera a Jacopo Quadri, tra i più importanti montatori del cinema italiano e collaboratore di fiducia di Gianfranco Rosi.

Tommaso Cevoli