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Auguri, giovani!

Cristo vive. È Lui la più bella giovinezza di questo mondo. Tutto ciò che Lui tocca diventa giovane, diventa nuovo, si riempie di vita. Perciò le prime parole che voglio rivolgere a ciascun giovane cristiano sono: Lui è risorto. Vive e ti vuole vivo”. Sono parole di Papa Francesco, rullate come una scarica di batteria. Ne prendo un assist per formulare gli auguri di una vera buona Pasqua a voi, miei giovani amici.

Buona Pasqua a te, Chiara. Quest’anno la Pasqua di Gesù la passerai con gli amici dell’Operazione Colomba APGXXIII in un campo-profughi del Libano, dove ti sei catapultata qualche giorno fa, dopo esserti brillantemente laureata in psicologia a Torino. Questa tua/vostra scelta mi dice che voi appartenete alla discendenza dei discepoli di Gesù, come Paolo e compagni, che arrivati ad Atene furono etichettati come quelli che “mettono a soqquadro il mondo”. Voi non vi stancate di ricordarci che l’Italia è al quarto posto nella graduatoria degli esportatori di armi. Ma noi cristiani adulti quale mondo mettiamo sottosopra? Anziché plagiarvi con le nostre paure, non dovremmo lasciarci contagiare dal vostro coraggio? Auguri!

Buona Pasqua a te, Marco. Quest’anno hai fatto esperienza di risurrezione in una gioiosa esplosione di vita con i tuoi compagni di scuola che, in occasione del tuo diciottesimo compleanno, ti hanno regalato una stupefacente sorpresa: scendere in campo nello stadio del Genoa mano nella mano con il portiere del Milan, la squadra del cuore, per il calcio di inizio. La tua testimonianza di coraggio e pazienza nella malattia ci può insegnare molto nelle prove della vita. Dal rischio di restare ingabbiato nella solitudine di un male fisico, hai sprigionato attorno a te un enorme affetto e così ci racconti il segno della Pasqua dentro alle croci dell’esistenza. Auguri!

Buona Pasqua a voi, Serena e Viola. Avete vissuto un periodo di stage alla nostra Caritas, nell’ambito del progetto ‘alternanza scuola-lavoro’, scegliendo il settore dell’immigrazione. Avete sperimentato che dietro a quei volti, ci sono persone con una grande storia, fatta di indicibili sofferenze e di autentica umanità. E avete deciso di fare richiesta per poter fare volontariato lì. Grazie. Auguri!

Buona Pasqua anche a te, Edith. Hai scelto di fare il servizio civile in Caritas per prenderti un anno di verifica su come spendere la tua vita alla luce della fede. Quindi sei andata a Medjugorie, per un ritiro di tre mesi. Poi hai fatto volontariato in una casa famiglia della Papa Giovanni XXIII seguendo, in modo particolare, una bimba con una malattia metabolica. Ora svolgi il tuo servizio presso il centro di ascolto della Caritas e all’osservatorio. Auguri!

Buona Pasqua a te, Daniele. Fin da piccolo hai ingerito tanta violenza in casa e ne hai riportato ferite brucianti. A 16 anni non ce l’hai fatta più. Hai lasciato casa e scuola, e te ne sei andato sulla strada. Ti sei messo la maschera del trasgressivo e ti sei auto marchiato come ‘il’ delinquente. Quindi rapine su rapine per sfogare rabbia e far soldi fino alla rapina a mano armata. Poi – parole tue – carcere, solitudine, schifo. Finalmente, lo scatto, la risalita, una vita nuova nella casa Madre del Perdono. Sei risorto. Hai recuperato la tua famiglia. Hai ritrovato la via. Ora don Massimo ti ha affidato un gruppo giovani in parrocchia. E in cuore ti porti il sogno di tornare a Torino per aprire una Casa del Perdono e aiutare altri giovani a risorgere. E a capire che non c’è infelicità più amara che rendere infelici gli altri. Ma non c’è felicità più appagante che rendere felici gli infelici. Auguri!

+ Francesco Lambiasi