Home Attualita Andrea Falcinelli – “L’Italia non è un paese per giovani”

Andrea Falcinelli – “L’Italia non è un paese per giovani”

FALCINELLI

Da volto noto del maggior sito di previsioni on line come “ilmeteo.it”, a modello per diverse agenzie thailandesi, non disdegnando il lavoro dietro una tastiera a gestire flussi di turisti in arrivo nel sud est asiatico. È la nuova vita di Andrea Falcinelli, 35enne riminese della Marina, da un paio d’anni arruolato tra i “cervelli in fuga”.

Come le è nata la decisione di cambiare così radicalmente la sua vita?
“Diciamo che tutto è nato da un’esigenza interiore. Dopo aver terminato la mia esperienza lavorativa a «ilmeteo.it» avevo bisogno di prendermi un po’ di tempo e così ho iniziato un viaggio che è durato ben sei mesi nel sud est asiatico. Prima sono stato un mese in Vietnam, poi un altro a Bali. Da lì mi sono spostato per quattro mesi in Thailandia: dieci giorni in Laos e venti in Cambogia. In quei quattro mesi e mezzo della Thailandia ho visitato posti di mare, pianura e montagna rimbalzando come una biglia da flipper, ma guidato solo da eventi e istinti sul mio cammino. Tornato in Italia per tutta l’estate del 2015 ho preso la decisione definitiva di trasferirmi. Serviva una scelta secca, e non c’era nulla, assolutamente nulla che mi facesse rimpiangere una partenza definitiva. Non ci sono dei perché particolari, lo senti e basta, pur rispettando l’amore di amici e familiari, come quello per la tua terra. Monotonia e mancanza di stimoli sono ragioni altrettanto forti”.

E così ha chiuso le valigie ed è volato da Rimini a Bangkok.
“Esattamente, mi sono trasferito nella meravigliosa metropoli capitale della Thailandia. Nella mia vita ho girato tanto, ma a mio avviso non esiste una città come questa poiché riesce a fondere semplicità e tradizione con modernità e mondanità. Come dico sempre ai miei amici riminesi, a Bangkok puoi mangiare con un euro oppure con cento, dipende veramente cosa vuoi e cosa ti puoi permettere. Dagli innumerevoli baracchini street food ai futuristici ristoranti esclusivi, spesso all’interno dei più prestigiosi hotels internazionali. O ancora puoi semplicemente recarti al supermarket, locale o internazionale, comprando porzioni già pronte con riso, pollo, uova, o noodles a soli 40 bath, che più o meno corrispondono a un euro. Inoltre nel momento in cui ti trasferisci a Bangkok inizi ad utilizzare i mezzi pubblici: lo Skytrain, che taglia la città in orizzontale e in verticale, e la Mrt (metropolitana classica) che aggira il perimetro metropolitano in 2 specie di mezze lune. È vero che è una delle metropoli con la maggior congestione di traffico, tuttavia ci si può muovere velocemente e piuttosto agilmente. Si possono utilizzare anche i taxi motorbike (i servizi taxi in scooter che trovate all’angolo di molte strate) o talvolta i taxi classici di cui Bangkok è piena. Cosa vogliamo dire poi del fatto che a un’ora di volo si può raggiungere l’isola di Phuket? O magari Krabi o Kho Samui, o ancora Kho Lanta o Phi Phi Island… Insomma una delle cose che i miei followers di Facebook mi invidiano di più è proprio questo! Potermi permettere ogni 2-3 mesetti un bel long week end in questi paradisi terrrestri, soprattutto perché il costo è relativamente basso se paragoniamo la spesa di un bolognese che vuole farsi una settimana a Rimni”.

Da meteo man a gestore di siti on line turistici non dimenticando le agenzie pubblicitarie con le quali ha già girato qualche spot come modello. Un bel salto!
“I mestieri che sto svolgendo qui me li sono procurati solo seguendo l’istinto, le opportunità esplose lungo il mio cammino e credendo in queste coincidenze che io preferisco chiamare connessioni. Credo che ogni persona sia diversa, a qualcuno piace cambiare un paio di lavori e poi assestarsi con uno di questi per tutta la vita, poi ci sono persone come me che hanno bisogno di mettersi in gioco ciclicamente. Basti pensare che nei primi 35 anni della mia vita ho fatto innumerevoli mestieri: dal cameriere in alcuni hotels al barista in diversi bar. Dal magazziniere al tecnico per il montaggio di macchine all’SCM, dal commesso al negozio Vodafone (a suo tempo Omnitel) di via Tripoli al cambusiere, e speaker radiofonico nelle meravigliose stagioni estive del Turquoise Beach Club. E ancora l’addetto informatico alla Passepartout di San Marino dopo un tirocinio formativo di ben 12 mesi. Tutte queste parentesi della mia vita sono state uniche perchè ho conosciuto persone meravigliose e sono cresciuto tantissimo. E poi l’esperienza con Radio 105 e l’approdo a Ilmeteo.it. Ma dopo alcuni anni anche quest’ultima passione, fuoco ardente, è andato ad affievolirsi, complice anche la mancanza di stimoli e di rispetto per il lavoro che svolgevo con tutto il cuore. Questo è uno dei gravissimi problemi dell’Italia e uno dei motivi che mi ha spinto ad emigrare qui in Thailandia”.

Dalle sue parole sembra quasi che non abbia nostalgia dell’Italia.
“In effetti è così. Qui che mi piaccia o meno non posso mantenere i rapporti quotidiani con famiglia e vecchi amici. Ovviamente ci si sente ogni tanto sui social certo, tuttavia i fili della connessione quotidiana sono stati recisi. Questo comporta che l’influenza delle abitudini del passato come delle persone del passato, non possano più toccarti. Attenzione non sto dicendo che siano negative, tuttavia voglio dire che se sei un curioso del cambiamento, non c’è via migliore e più spedita di una vera e stabile esperienza all’estero. Gli scambi culturali esplodono in noi una forza incredibile, sentimenti meravigliosi, maturità e saggezza. Sono grato a Dio, alla natura, e alla vita tutta per questa magnifica esperienza di cambiamento. Inoltre l’Italia del lavoro troppo spesso, anche quando ci metti anima e cuore, non riconosce il tuo valore. Competizione e invidia, come mistificazione e menzogna, rovinano i pilastri fondamentali del lavoro. Quando non mi sentivo più parte di un progetto, preferivo disintossicarmi dallo stress fin dai primi momenti in cui lo sentivo crescere e rimettermi nelle mani di Dio. In Thailandia ho trovato una specie di dimensione magica, percepisco un’energia diversa. Non giri per le strade preoccupandoti delle brutte facce, non hai paura se prendi la metropolitana, ma al contrario la tua maggior preoccupazione è quella di cedere il posto ad un’anziana che sopraggiunge: regola importante sui mezzi pubblici thailandesi. Tutto è efficiente. La gente sorride sempre, c’è un rispetto estremo che è culturale”.

Insomma, di tornare non ci pensa neppure.
“Assolutamente. Anzi, il futuro dell’Italia mi preoccupa, non posso negarlo. Questo è proprio il punto dove mi reputo oggi più debole. Alcune persone mi dicono: Andrea, perché se vivi laggiù e ti reputi tanto cambiato e calmo, stai su Facebook a strillare contro la politica? Io rispondo che al tuo Paese ci tieni sempre e comunque, che li comunque vivono amici, sorelle, nipoti, genitori che invecchiano. Li ci sono le proprietà di famiglia che per quanto io non sia materialista (ma assolutamente contro la follia dell’accumulo, del risparmio e della prevaricazione dei capitali sulla vita reale) sono state guadagnate da anni e anni di sacrifici. Sacrifici da parte di genitori che hanno avuto come unico scopo quello di costruire qualcosa per un futuro sereno dei propri figli. E ora cosa sta succedendo in Italia come in Europa? Purtroppo solo una persona su 10 capisce di economia e di politica internazionale, questa miopia generale o se meglio vogliamo chiamarla «ignoranza» ci costa e forse costerà molto cara. La non partecipazione e la disinformazione stanno svendendo il Paese, decine di colossi sono già stati svenduti a multinazionali straniere, compagnie come Alitalia che hanno sfiorato già più volte la bancarotta si apprestano a fallire nuovamente. Le banche, non tutte, hanno smarrito la loro funzione e sono diventate vere e proprie associazioni a delinquere. Gli stipendi si abbassano perché il più delle volte la competizione nel mondo del lavoro è estrema e non ti permette più di valere, ti propone solo di svenderti. E allora, ciao ciao Italia… Almeno per ora! Spesso la gente che resta in Italia delusa accusa chi emigra all’estero di vigliaccheria, ti vogliono dire “Perché non resti qui a lottare”? Io non voglio aprire alcuna polemica, ma la penso all’opposto. Quando non ti viene più riconosciuto il tuo valore, aperte opportunità e offesa la tua dignità, l’intelligenza ma soprattutto il coraggio, coraggio da leoni, sta proprio nel rifarsi una vita all’estero. Lì devi imparare da una nuova cultura, nuove lingue, nuove regole, nuova burocrazia. Se inizio a contare gli amici che si sono trasferiti all’estero negli ultimi 10 anni rabbrividisco, hanno superato oramai la decina. In ogni caso in bocca al lupo a tutti!”.

Francesco Barone