Home Attualita Stesso amore, stessi diritti? Non basta il desiderio

Stesso amore, stessi diritti? Non basta il desiderio

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La processione riparatoria proposta dal Comitato Beata Scopelli, il Summer Pride e le rivendicazioni arcobaleno del week end, l’intervento della Diocesi e del Vescovo: omosessualità, diritti, tendenze sessuali entrano nuovamente di prepotenza nel dibattito estivo di una città e di un territorio. Ai toni spesso roventi, Giuliano Zamagni – Presidente del Forum territoriale delle Associazioni Familiari di Rimini – preferisce l’argomentazione serena ma non formale, il ragionamento articolato e non asettico.

L’intervento della Diocesi di Rimini in merito al Summer Pride e alla “Processione di pubblica riparazione” consente l’apertura di una discussione su temi che meritano una lettura più approfondita e non scontata.
“Una analisi alla quale siamo chiamati tutti in un’ottica di esercizio della Misericordia e di affermazione della Verità dal quale non possiamo chiamarci fuori per il solo timore di essere giudicati «buonisti» o «integralisti» a seconda della visione delle persone con cui ci confrontiamo.
È viceversa indispensabile coniugarne l’esercizio nel pieno rispetto dei nostri fratelli: senza giudicare, ma anche indicando chiaramente le parole di salvezza che, come credenti, hanno toccato le nostre vite e che non possiamo e non dobbiamo tenere gelosamente nascoste”.
Zamagni, lei è avvocato. Ma la sua non è una arringa.
“Il punto di partenza di un ragionamento che voglia prendere in considerazione la rivendicazione di diritti da parte delle persone con tendenze omosessuali debba partire necessariamente dal superamento di un limite che rischia di dividere gli interlocutori in due mondi differenti, in due steccati invalicabili: ogni donna e ogni uomo non possono essere definiti e non si possono definire esclusivamente in relazione ad un solo dato del loro essere, in questo caso quello delle loro tendenze sessuali.
Restringere la propria identificazione in relazione alla sola sfera sessuale, qualunque sia il proprio orientamento, svuota il confronto di ogni altro punto di contatto e di condivisione, vincola il dialogo e lo costringe in un ambito così angusto da soffocarlo sul nascere, facendolo divenire non più luogo dell’incontro, ma terreno fertile per reciproche incomprensioni e «fobie», capaci solo di portare a limitazione della libertà di espressione e di pensiero qualora non ci si uniformi al pensiero corrente.
L’Uomo merita di essere apprezzato e accolto nella sua integralità, all’interno della quale la sessualità è una delle componenti, probabilmente tra quelle fondamentali, ma anche tra le più delicate e bisognosa quindi di un esercizio pensato, coltivato, vissuto all’insegna del rispetto del proprio corpo e di chi ci è vicino nel goderne le gioie e le responsabilità”.

Non ci sembra però questo il caso della manifestazione riminese di sabato e domenica…
“Il «Summer Pride» pare partire invece da una logica diversa che pone prepotentemente al centro dell’attenzione il dato sessuale se non come totalizzante, sicuramente prevalente.
Ciò rende più difficile, per chiunque volesse accostarsi alle pieghe delle vite delle persone con tendenze omosessuali, di partecipare alle loro sofferenze laddove vengono discriminati e alla loro felicità quando riescono a realizzarsi, accompagnandoli in un cammino che non neghi mai loro la verità evangelica”.

Ogni tendenza sessuale è indistintamente uguale all’altra, ogni desiderio è fonte di diritti?
“Come Forum delle Associazioni Familiari, in merito alle rivendicazioni di cui i vari «Pride» si fanno portatori, ribadiamo che non in ogni desiderio umano può essere individuato il seme di un diritto da dover riconoscere a ogni costo, soprattutto quando ciò può andare a incidere sulla libertà e dignità di altri individui (vedi Amoris Laetitia, n. 54, in merito all’utero in affitto) o portare all’equiparazione tra il matrimonio e altre modalità di unione che rischiano di poter solo replicare – ovviamente non in maniera originale – un modello, quello matrimoniale appunto, che tuttavia si basa non solo sul sentimento, ma anche su altre fondanti peculiarità che trovano nelle differenze e allo stesso tempo nella complementarietà tra uomo e donna il loro fondamento e la loro esaltazione”.

A cura di Paolo Guiducci