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Per accendere un fuoco a volte sopito

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Si è svolta domenica 24 settembre l’assemblea diocesana rivolta agli operatori della pastorale missionaria, con un tema impegnativo: come può Missio contribuire alla pastorale giovanile? Chiamato a rispondere al quesito il “servo della comunione missionaria” (come lui stesso ama definirsi), don Mirko Santandrea, coordinatore dei centri missionari delle diocesi dell’Emilia Romagna.
Platea gremita nella Cripta della Chiesa di San Giuseppe al Porto e alta la condivisione di esperienze missionarie di giovani, adulti e missionari presenti, provenienti da mezzo mondo. Albania, Zimbabwe, Etiopia, Bangladesh, Venezuela, Camerun, solo per citarne alcuni.

L’intervento
di don Mirko Santandrea
“Racconti di chiamate, alle quali è stato risposto si! – ha detto don Mirko – Ed è proprio questo il contributo che Missio può dare ai giovani: portare racconti positivi di vita! Il primo passo, andare a bussare alla Pastorale giovanile e il secondo, incontrare le equipe e condividere cosa bolle in pentola e perché no, proporre ai ragazzi in partenza dalle Diocesi, per esperienze brevi in missioni, un incontro a livello regionale. Noi attuiamo nella diocesi di Faenza anche un week end al mese, da vivere in compagnia di un missionario che si presta a donare il suo tempo. Avvicinarsi e conoscersi meglio è lo scopo di Missioni in Festa, a Rimini c’è stata l’ultima edizione, mentre il prossimo Festival missionario sarà a Brescia dal 12 al 15 ottobre. Raccontare la missione a chi vuole ascoltare e a chi non vuole, portare testimonianze di vita vera.
La pastorale giovanile non deve annunciare se stessa, ma Gesù, è questo il senso: non c’è cristiano che non sia discepolo missionario. La pastorale giovanile, quindi senza la missione non ha senso”.

Sara e Claudio
in Zimbabwe
Emozionanti i racconti di Sara e Claudio, giovani che hanno toccato con mano alcuni aspetti delle missioni in Zimbabwe, il mese scorso, accompagnati da don Concetto Reveruzzi e don Aldo Fonti direttore di Missio Rimini che ha annunciato che il prossimo viaggio di Missio sarà in Cameroun da Maria Negretto a febbraio 2018.
Oltre le interviste in collegamento telefonico via skype con alcuni missionari della diocesi: Massimo Migani dallo Zimbabwe, suor Lorella Chiaruzzi dalla Tanzania, suor Patrizia Andrizzi dal Venezuela e Tina Bartolini (APG XXIII) dallo Zambia, sono intervenuti alcuni missionari presenti, don Renzo Mancini, Suor Luisa (Maestre Pie da oltre 30 anni in Bangladesh), don Giuseppe di Montetauro arrivato appositamente dalla Missione diocesana in Albania. Da Rimini i saluti della dottoressa Marilena Pesaresi, attraverso il fratello, il dottor Antonio, che si occupa di Operazione Cuore.

L’intervento di don Michele
Autuoro, direttore delle POM
“La missione ha bisogno di raccontarsi, ha bisogno di condivisione e anche di formazione. – ha specificato don Michele Autuoro, direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie, nel presentare il materiale per l’Ottobre missionario, preparato dall’Ufficio Nazionale, che è stato consegnato a tutti i delegati parrocchiali, alla fine dell’incontro – Recentemente al CUM ho incontrato due sorelle dell’Immacolata (suore di don Masi) delle Filippine, che si formavano per andare in America Latina e Africa. La formazione, come è indispensabile diventare discepoli missionari alla luce della Parola di Dio. Spesso ci si fa prendere dal fare, invece occorre formare per conoscere a fondo le povertà, che sono anche causa delle migrazioni. Questo ci aiuta a cambiare atteggiamento. Il nostro è un partire per fare e per dare, ma anche per condividere e ricevere la giovinezza di Chiese che hanno un fuoco e noi invece una passione a volte sopita. Formazione a braccetto con animazione e cooperazione. Cooperazione missionaria che anche oggi è stata espressa in questa assemblea. La cooperazione è incontro di chiese e di fedi. Non sempre ci avvaliamo delle ricchezze di fede e pastorali che portano, invece è questa la cooperazione, che dobbiamo sperimentare mettendoci nella prospettiva di ricevere. E poi l’animazione attraverso progetti che non siano solo una ricerca di fondi. È anche il modo per ‘accendere il fuoco della missione’ in tutti i battezzati. La chiesa è missione o meglio ‘la Missione fa la chiesa’ (papa Francesco), dice ai battezzati chi siamo e cosa dobbiamo fare. ‘Mi sarete testimoni qui a Gerusalemme e fino ai confini della terra’. Il mese di ottobre è il mese quindi per animare e per fare memoria continua che la chiesa è missione e che alla missione sono chiamati tutti i fedeli cristiani”.

Il vescovo Francesco:
Missione compito di tutti
L’assemblea si è conclusa col saluto del vescovo Francesco. Il compito missionario non è affidato a una «élite», lo ha ribadito anche nella sua recentissima Lettera per l’Anno Pastorale 2017/18, dal titolo “Perché avete paura?”. “Parliamo tanto di Chiesa in uscita, ma continuiamo a rimanere in permanente seduta. Abbiamo paura… Ma di che cosa?”.
Il direttore di Missio Rimini, don Aldo Fonti, parroco di Viserba mare e per circa 30 anni sacerdote “Fidei Donum” in Venezuela ha ringraziato i partecipanti ricordando che il titolo scelto quest’anno per la Giornata Missionaria mondiale, prevista per domenica 22 ottobre, è “La Messe è molta”. Portiamo operai quindi a lavorare per questa Messe.
La Veglia missionaria si terrà a Rimini il 20 ottobre alle 20,45 presso la parrocchia di San Martino di Riccione.

Cinzia Sartini