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Abbronzarsi fa bene. Ma…

Finalmente l’estate! E con essa sole, mare, vacanza. La buona stagione invita a prendere la tintarella, magari in riva al mare. E se la pelle, dopo mesi di mancata esposizione, si scotta e compaiono piccole bolle sottopelle? Chiediamo come agire per evitare danni da scottature al dottor Sergio Pasotti, specialista in Allergologia-Immunologia.
Dottore, prendere il sole fa bene?
“In estate i benèfici raggi del sole attivano la sintesi della vitamina D, responsabile dell’assorbimento del Calcio nelle ossa per cui, specialmente per i bambini, è utile un’esposizione graduale nei primi giorni. Pochi minuti, con protezione adatta, coprendo il capo”.
Altri effetti positivi?
“L’azione antibatterica dei raggi U.V. consente un equilibrio immunologico e un netto miglioramento di alcune malattie come psoriasi e ittiosi”.
Come si può ricevere dal sole il massimo dei benefici col minimo rischio?
“L’abbronzatura è la risposta difensiva che la pelle mette in atto contro i possibili danni prodotti dai raggi solari ed è dovuta ad una superproduzione, da parte dei melanociti, di un pigmento chiamato melanina che si trova nell’epidermide. Molte persone amano l’esposizione prolungata per beneficiare di quella sensazione di benessere psico-fisico che regala il sole; è un vero antidepressivo perché nel cervello viene prodotta più serotonina che regola il tono dell’umore”.
Ma se si rimane troppo tempo al sole?
“Quando l’esposizione è eccessiva, la melanina diventa insufficiente per cui avvengono le scottature. È dimostrato che la tintarella ottenuta in assenza di filtri solari è uno dei maggiori fattori di rischio per l’insorgenza di tumori della pelle, sia maligni (melanoma) sia benigni. Si creano sostanze ossidanti in grado di bloccare i radicali liberi, responsabili della giovinezza della pelle quindi un’abbronzatura eccessiva o forzata favorisce l’invecchiamento cutaneo e, secondo recenti studi, anche l’abbronzatura artificiale, ottenuta con lampade che emettono raggi U.V tipo A favorisce i tumori della pelle”.
Parliamo di persone imprudenti: chi è più in pericolo?
“Perché il sole si trasformi in valido alleato della salute, occorre rispettare alcune semplici regole: identificare il proprio fototipo, limitare le esposizioni nei primi giorni, non esporsi dalle 11 alle 16, ore in cui il sole è allo zenit e gli U.V sono più intensi. È necessario ricorrere a buoni solari con fattori di protezione adatta al proprio fototipo”.

Laura Prelati